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Ius soli: una legge di civiltà

Gentile Presidente, il disegno di legge sullo ius soli, in Parlamento dal 2013 e a quasi due anni dal primo via libera della Camera (ottobre 2015), è arrivato finalmente in aula al Senato dopo essere stato bloccato per mesi in Commissione affari costituzionali. È una legge, quella sul diritto alla cittadinanza per i figli nati da cittadini stranieri, che avvicinerebbe l’Italia ad altri paesi europei come Germania, Francia e Regno Unito.

Ius soli: una legge di civiltàLa legge sulla cittadinanza discussa in Senato è molto più restrittiva dello “ius soli” tedesco o britannico: introduce uno ius soli e ius culturae “temperato”, con il diritto alla cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia purché uno dei due genitori sia in possesso di permesso di soggiorno permanente (se extracomunitari) o di permesso di lungo periodo (se comunitari) e dunque sia residente nel nostro paese legalmente e in via continuativa da almeno 5 anni. Ma non solo. Può acquisire la cittadinanza, il minore nato da genitori stranieri oppure arrivato in Italia prima dei dodici anni quando abbia frequentato nel nostro paese un percorso formativo per almeno cinque anni. Potrà anche chiederla chi non ancora maggiorenne sia entrato in Italia, vi risieda da almeno sei anni e abbia frequento un ciclo scolastico ottenendo un titolo di studio.

È una legge di civiltà che riconosce diritti ma anche doveri e responsabilità a giovani che si sentono italiani e a cui noi, con ostacoli e cavilli, ogni giorno ricordiamo di non essere graditi.

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Bilancio Partecipativo - Avvio del processo per il 2017

BILANCIO PARTECIPATIVO: AVVIO DEL PROCESSO PER L'ANNO 2017Nel mandato precedente ho lavorato per l’approvazione del “Bilancio Partecipato”.

Oggi il Comune di Bologna ha stanziato 1 ML di euro per realizzare il bilancio partecipativo: uno strumento di democrazia diretta per far progettare e scegliere ai cittadini quali opere pubbliche realizzare. Tutti coloro che vivono, studiamo e lavorano a Bologna, potranno conoscere il bilancio e partecipare attivamente alla scelta dei progetti su cui investire: dove creare un'area verde o come risolvere un problema.

E i nuovi Quartieri saranno i protagonisti del percorso partecipato.

In questi anni di disaffezione dalla politica è necessario ricreare la fiducia dei cittadini verso le istituzioni. Informare i cittadini, coinvolgerli in percorsi di co-decisione e collaborazione è essenziale per contrastare il degrado, creare coesione e solidarietà, rigenerare le periferie.

Il 17 giugno 2013, con un Ordine del giorno approvato in Consiglio comunale, chiedevo di avviare un percorso di partecipazione tra cittadini e amministrazione per definire le scelte di bilancio. Dopo Parigi, Lisbona e Milano, oggi anche a Bologna i cittadini potranno decidere come e dove destinare parte delle risorse del bilancio in sei zone specifiche nei Quartieri della città.

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Sabato ho partecipato alla manifestazione “Bologna Accoglie”

Ero insieme ai miei bambini e abbiamo percorso il corteo insieme a Giorgia, una giovane studentessa 18enne che chiede l'approvazione della legge sulla cittadinanza italiana, bloccata in parlamento da troppo tempo per gli egoismi e la miopia della politica. Bologna AccoglieLa sua storia è uno dei tanti esempi della vite lasciate nel limbo: serve una legge sulla cittadinanza perché chi nasce in Italia, chi studia insieme ai nostri figli, chi si impegna per il bene di tutti è italiano.

Voleva essere una festa, ed una festa è stata la marcia antirazzista di Bologna per dire no a muri e divisioni e sì all'integrazione, hanno partecipato circa quattromila persone: centri sociali, sindacati e associazioni come Arci, Piazza Grande, Emergency, Libera, Arcigay, Anpi, Amnesty, parrocchie e mondo del volontariato. E tutto si è svolto senza incidenti o quasi: solo una contestazione al Pd e alla vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini. Sui temi dell'immigrazione, siamo contestati da destra a sinistra perché non semplifichiamo per cercare un facile consenso ma cerchiamo di affrontare i problemi per ricercare soluzioni possibili.

Una marcia per una Bologna accogliente e solidale, contro i muri ed il razzismo, poteva e doveva evitare da parte di alcuni slogan e attacchi personali.

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Un Patto per il Lavoro contro povertà e disuguaglianze

zuppi merolaIl Sindaco Virginio Merola e l'Arcivescovo Matteo Maria Zuppi hanno firmato questa mattina il Protocollo d'intesa “Insieme per il lavoro”, un’alleanza per il sostegno dell'inserimento lavorativo delle persone in condizione di fragilità e per la promozione dell’imprenditorialità. Alle loro firme si sono aggiunte quelle dei rappresentanti delle organizzazioni d’impresa e dei sindacati: Alleanza delle Cooperative, CNA, Confartigianato, Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, Cgil, Cisl e Uil.

Il patto per il lavoro è un piano che intende mettere a sistema le risorse del Comune e della Città Metropolitana con quelle della Curia, con l'obiettivo di creare lavoro per dare risposta a chi è più fragile ed è stato colpito dalla crisi economica. Nei prossimi 4 anni saranno 14 milioni di euro, 10 milioni le risorse comunali e 4 quelle della Curia: Sportello Lavoro, Servizi Sociali e mondo associativo, parrocchie, sindacati, aziende, insieme promuoveranno tirocini formativi e sosterranno l’auto-imprenditorialità di giovani e cinquantenni espulsi dal mondo del lavoro.

Nel periodo di grave crisi economica che stiamo attraversando, la perdita del lavoro evidenzia quanto sia labile il confine che separa la cosiddetta normalità di chi è in salute ed è socialmente integrato, da chi si trova con problemi di riconoscimento occupazionale, esposto ai rischi di isolamento ed emarginazione. Si presenta oggi una nuova esclusione che riguarda le persone che hanno perso il lavoro, le donne sole con figli, i giovani precari.

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Profughi, un nuovo hub per le donne

Gentile Presidente,
il Prefetto Ennio Maria Sodano lascia la città dopo tre anni e, in una recente intervista su un quotidiano locale, ha ricordato non solo i risultati raggiunti ma anche l'importanza di dare continuità all'impegno e al percorso avviato sul tema della casa, della sicurezza e dell'accoglienza dei cittadini stranieri. Ha parlato di disagio sociale e della necessità di valorizzareProfughi, un nuovo hub per le donne i tanti edifici pubblici non utilizzati per rispondere al disagio abitativo. Ha sottolineato la necessità di un maggiore coordinamento per provare a rispondere a problemi complessi come quello che riguarda l'ordine pubblico e la situazione di Piazza Verdi.

Infine, nell'intervista, il Prefetto Sodano ha ricordato l'impegno della Regione Emilia-Romagna e della Città metropolitana di Bologna a costruire un modello di accoglienza in grado di essere dignitoso per tutti (sia per chi arriva che per chi accoglie). Il nuovo bando Sprar della Città metropolitana di Bologna coinvolgerà tutto il territorio metropolitano e può aiutare a superare l'emergenza, ma serve la collaborazione di tutti i territori: bisogna affrontare il fenomeno migratorio tutti insieme, in maniera strutturale. È quindi importante coinvolgere attivamente tutti gli enti locali e chiedere loro di partecipare al sistema di accoglienza: serve una equa distribuzione dei profughi e soprattutto la collaborazione di tutti i Comuni.

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Un concorso di architettura per realizzare 5 nuove scuole

Via libera dal Ministero per la realizzazione di 5 nuove scuole a Bologna.Un concorso di architettura per realizzare 5 nuove scuole

Cinque nuovi complessi scolastici, dalle scuole d'infanzia alle scuole secondarie di primo grado, per un totale di circa 1.756 nuovi posti e un investimento di circa 30 milioni di euro: un progetto fortemente innovativo di partenariato pubblico-privato. Il Ministero si è impegnato per 5 milioni di euro. Il contributo del Comune tra immobili e terreni varrà circa 15 milioni e circa 10 arriveranno da Inarcassa. I lavori inizieranno con le Scuole Medie Carracci, che saranno interamente abbattute e ricostruite.

I nuovi interventi di edilizia scolastica sono i seguenti:

  • Scuola primaria (135 alunni) e secondaria di primo grado Carracci (270 alunni) – via Felice Battaglia, 18;
  • Scuola primaria (270 alunni) e infanzia (174 alunni) nell'area ex Mercato Ortofrutticolo;
  • Scuola dell'infanzia (116 alunni) e ampliamento della scuola primaria Tempesta (135 alunni) – via Martelli, 37;
  • Scuola dell'infanzia Fossolo (116 alunni) – area scolastica in affaccio su viale Lenin;
  • Scuola primaria (270 alunni) e secondaria di primo grado (270 alunni) Prati di Caprara Est.

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