Mai più CIE: Bologna vince la battaglia contro la riapertura del Centro di Identificazione ed Espulsione.

C'era una volta il Cie, Bologna lo smantella (da la Repubblica - Bologna)Sarà un centro di accoglienza per chi è costretto a scappare dalla fame e dalla guerra.

In 11 anni, il CIE di Bologna ha dimostrato di essere un inutile spreco di risorse: solo la metà dei circa 10mila trattenuti sono stati espulsi ma a costi economici e umani altissimi.

Tutta la città ha chiesto con forza di non riaprire il CIE, dopo la visita ispettiva dell'Asl di Bologna del 14 gennaio 2013 e di un'equipe di Medici per i Diritti Umani che ha denunciato la situazione drammatica del Centro e la violazione dei diritti umani.

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Voto sull'Istituzione scuola

Cari colleghi,
non parlerò del valore educativo, culturale e sociale della nostra scuola. La storia della scuola bolognese. Non parlerò degli aspetti che riguardano il coinvolgimento di quasi 2.000 lavoratrici e lavoratori: il metodo con cui portiamo avanti le riforme è importante e deve partire da un vero ascolto delle maestre e dei cittadini.

A Bologna, oggi sono 3 le Istituzioni e si occupano di musei, biblioteche e inclusione sociale.Consiglio Comunale di Bologna Il decreto legge n.66/14, approvato in Parlamento, chiede al commissario straordinario per la spending review Cottarelli di presentare entro il 31/07/2014 un programma di razionalizzazione delle aziende speciali e istituzioni. Matteo Renzi, presentando il 18 aprile il decreto "Irpef-spending", ha spiegato che uno degli obiettivi è “sfoltire e semplificare le municipalizzate, passando da 8.000 a 1.000 aziende partecipate”. In realtà sono 14.000 le aziende pubbliche in Italia.

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Intervento sul bilancio

Gentile Vice Sindaco e gentili consiglieri, riconosco l'impegno dell'Amministrazione comunale per una maggiore trasparenza. Va riconosciuto all'Assessore al Bilancio e ai tecnici del Comune di Bologna il lavoro e la qualità dimostrata, nonostante l'incertezza normativa legata anche ai trasferimenti dallo Stato agli enti locali.

L'accordo tra Amministrazione e sindacati per il Fondo Anticrisi e le clausole sociali negli appalti pubblici sono risposte concrete. Inclusione SocialeAnche il progetto Case Zanardi, finanziato grazie al Fondo Anticrisi 2013, dimostra la volontà di innovare le politiche di welfare per affrontare le nuove forme di povertà introdotte dalla crisi attuale (http://www.comune.bologna.it/news/case-zanardi-il-progetto-linclusione-sociale-e-lavorativa)

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Il CIE di Bologna non riaprirà

Il CIE di Bologna non riapriràAlmeno per come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi.

Sarà un centro di accoglienza per chi è costretto a scappare dalla fame e dalla guerra.

In 11 anni, il Cie ha dimostrato di non essere strumento che possa rispondere al fenomeno dell'immigrazione clandestina: solo la metà dei circa 10mila trattenuti sono stati espulsi ma a costi economici e umani enormi.

Tutta la città (istituzioni, associazioni e movimenti) ha chiesto con forza di non riaprire il CIE, dopo la visita ispettiva dell'Asl di Bologna del 14 gennaio 2013 e di un'equipe di Medici per i Diritti Umani che ha denunciato la situazione drammatica del Centro e la violazione dei diritti umani.

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Sala Borsa, una risorsa della città

salaborsa1.000 persone ogni giorno (6 ML dal 2008 al 2012 i visitatori), più di 200 visite guidate ogni anno, 130mila prestiti, e poi attività, laboratori, incontri con autori, ...

L'Istituzione Biblioteche prevede di sostituire i lavoratori addetti al prestito di Biblioteca Sala Borsa con macchine ad alto contenuto tecnologico.

Nessuno è contrario alle nuove tecnologie, ma una macchina non ti consiglia libri, film, cd. Una macchina non aiuta una persona in difficoltà. Una macchina non resta qualche secondo o minuto in più a parlare con una persona. Una macchina non ricorda ai visitatori quale è il comportamento corretto da tenere in una biblioteca.

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L'elemosina ai semafori non si risolve con le sanzioni

Lavavetri al semaforo
Con la sola sanzione, rischiamo di ottenere l'effetto contrario perché spingiamo le persone verso l'illegalità.

Dobbiamo capire "cosa si può fare" perché le persone non siano costrette a svolgere l'attività di "lavavetri" e di elemosina ai semafori. Parliamo di persone che sono ai margini, il rischio è di spingerli fuori dalla società: se non c'è alternativa, ma solo la sanzione, legittimiamo una situazione di illegalità.

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