Question Time, chiarimenti sulla didattica a distanza

L'assessora alla Scuola Susanna Zaccaria ha risposto, nel corso della seduta di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) sulla didattica a distanza.

Domanda del consigliere Errani:

"Gentile Assessora,
la Regione Emilia-Romagna ha deciso di recepire il nuovo Dpcm del Governo che permette il 75% di didattica a distanza nelle scuole superiori, adottando la didattica digitale integrata complementare alla didattica in presenza per gli studenti, con criteri di rotazione fra le classi o fra gli studenti all'interno delle classi per non meno del 75% delle attività.
Altre Regioni hanno fatto scelte diverse, la Regione Friuli Venezia-Giulia ha disposto la didattica a distanza al 50% e la Provincia autonoma di Trento continua con la scuola in presenza.
In molti paesi europei, le scuole rimangono aperte. In Germania e Francia, nonostante il lockdown, le scuole rimangono aperte.

Gentile Assessora, chiudere la scuola è una sconfitta.

La priorità era ed è garantire il diritto allo studio e la continuità educativa, e naturalmente la tutela della sicurezza degli alunni e delle alunne.
A Bologna, sappiamo che i contagi non avvengono all'interno delle scuole, dove c'è grande attenzione al rispetto delle regole.. Se ben attrezzate e organizzate, non si moltiplicano i contagi dentro le scuole. Ieri, durante una conferenza stampa, il Commissario straordinario Domenico Arcuri ha affermato che “… la scuola è uno dei luoghi più protetti, non risulta faccia crescere i contagi ... i problemi riguardano i movimenti ....
Gentile Assessora, il vero imbuto, ma lo sapevamo da agosto, sono i trasporti che devono permettere a studentesse e studenti di arrivare a scuola e tornare a casa. Trasporti, luoghi e spazi alternativi per la didattica, una nuova organizzazione del tempo scuola.

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Question Time, chiarimenti sullo sciopero al liceo Laura Bassi

L'assessora alla Scuola Susanna Zaccaria ha risposto, nel corso della seduta di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) sullo sciopero degli studenti al liceo Laura Bassi.

La domanda del consigliere Errani:

"Gentile Assessora,
nei giorni scorsi, le studentesse e gli studenti del Liceo Laura Bassi di Bologna hanno deciso di scioperare, a causa di difficoltà legate a comunicazione, aule, trasporto pubblico, didattica integrata e alla specifica attività curriculare per la realizzazione del "Corso Doc". Si tratta di criticità che purtroppo riguardano anche altre scuole di Bologna.

Credo importante ogni sforzo, da parte nostra, per garantire qualità e continuità educativa, così da tutelare il benessere delle studentesse e degli studenti. In particolare, è importante sostenere il Liceo Laura Bassi nell’attivazione dei laboratori di documentaristica e cinematografia del Corso Doc. Il rischio è di impoverire il percorso di studi e di non realizzare il Corso Doc che in questi anni ha ottenuto numerosi riconoscimenti per i lavori prodotti dalle ragazze e dai ragazzi, insieme ai loro insegnanti, come, ad esempio, il progetto che ha permesso di realizzare il Piano comunale per eliminare l'amianto dalla nostra città, risultato del lavoro di giovani studenti del Liceo Laura Bassi.

Il Corso Documentaristico Cinematografico (7 classi, 160 alunni) potrebbe, ad esempio, collaborare con il Cinema Odeon (4 sale, 650 posti disponibili), per rispondere così alla richiesta di spazi e di luoghi culturali con una precisa identità educativa, già attrezzati per svolgere attività formative. Il Corso Doc è una realtà innovativa, caratterizzata dall’uso dell’audiovisivo come metodologia didattica, e dalla presenza dei laboratori condotti da esperti di Cineteca, Antoniano e D-ER.

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Question Time, chiarimenti sul diritto allo studio

L'assessora alla Scuola Susanna Zaccaria ha risposto, nel corso della seduta di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) sul diritto allo studio.

La domanda del consigliere Errani:

"Gentile Assessore, la scuola deve rimanere aperta.
Chiudere, come deciso dal Presidente della Campania De Luca, è una gravissima sconfitta.
La priorità è garantire il diritto allo studio e la continuità educativa, e naturalmente la tutela della sicurezza degli alunni e delle alunne.

Bologna, anche se ci sono stati alcuni studenti e studentesse coinvolte nei contagi, dall'esito dei tamponi successivi, emerge che non sono contagi che avvengono a scuola, perché nel momento in cui viene fatto il tampone a insegnanti e alla classe non abbiamo positivi. Questo conferma che i contagi non avvengono all'interno delle scuole, dove c'è grande attenzione al rispetto delle regole.
Gentile Assessore, la scuola è uno dei posti più sicuri, non è fonte di contagio. Se ben attrezzate, non si moltiplicano i contagi dentro le scuola. Il vero imbuto, ma lo sapevamo da agosto, sono i trasporti che devono permettere a studentesse e studenti di arrivare a scuola e tornare a casa.
Purtroppo, molte scuole, anche a Bologna, non si sono organizzate per la didattica integrata, e siamo rimasti come a gennaio anche per quanto riguarda i servizi (trasporti, luoghi e spazi alternativi, una nuova organizzazione del tempo scuola), e questo credo sia molto grave.

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Question Time, chiarimenti sul diritto all'istruzione

La domanda del consigliere Errani:

"Gentile Assessora,
stiamo perdendo pezzi di tempo scuola che non viene recuperato, mettendo in discussione il diritto all’istruzione.

In molte scuole della nostra città, manca il personale docente.

Gli sforzi e le esperienze messe in campo per la riapertura delle nostre scuole purtroppo non garantiscono la qualità della didattica e il diritto allo studio. Blocco delle assunzioni, mancata nomina dei supplenti, classi coperte da "organico legato all'emergenza Covid" che sta producendo risultati disastrosi con studentesse e studenti che svolgono solo poche ore a settimana di lezione, come si può leggere dall'inchiesta di Repubblica.

Al Sabin una terza fa sette ore a settimana, al Da Vinci c'è chi fa solo 19 ore di didattica su 30, all'Alberghiero di Casalecchio le seconde vanno quattro giorni su sei, l'uscita è alle 12 ancora in tanti istituti superiori. Molti istituti superiori hanno ancora orari provvisori: dal Belluzzi Fioravanti al Keynes di Castel Maggiore, il liceo Righi, il Pier Crescenzi-Pacinotti. l'alberghiero Veronelli di Casalecchio. Alcuni istituti hanno “accorciato” le lezioni: alle Aldini Valeriani i docenti insegnano per 50 minuti, al Majorana per 40.

Inoltre, alcune scuole non sono attrezzate per garantire la didattica digitale integrata (DDI), in modalità complementare alla didattica in presenza, indispensabile in caso di contagi.
(Il riferimento è alla Legge 41 del 6 giugno 2020, al DM 39 del 26 giugno 2020 “Piano scolastico per la Didattica digitale integrata” e al DM 89 del 7 agosto 2020 “Linee guida per la didattica digitale integrata”).

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Question Time, chiarimenti sulla riapertura delle scuole in sicurezza

L'assessora all'Educazione e Scuola Susanna Zaccaria ha risposto questa mattina, in sede di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) sulla riapertura delle scuole in sicurezza.

La domanda del consigliere Errani:

"Gentile Presidente,
ringrazio l’assessore Susanna Zaccaria perché garantisce sempre la sua presenza ai lavori del Consiglio comunale e ringrazio anche l’Assessore e gli uffici e tecnici comunali per lo sforzo e le energie impegnate per l’avvio dei centri estivi in città.
Ragionando invece sulla scuola, oggi il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Stefano Versari ha fornito ai dirigenti e alle istituzioni dell’Emilia-Romagna un “vademecum” per tornare in classe, sostenendo che le scuole vanno riaperte e devono riprendere la loro funzione fondamentale di apprendimento e di socializzazione. Versari parla di patto di corresponsabilità tra scuola e famiglie e Il Prof. Bianchi, coordinatore del Comitato di esperti a livello nazionale, propone patti educativi di comunità come perno per la nuova scuola.

Finalmente una buona notizia. Finalmente qualcosa si muove per la ripartenza della nostre scuole.
In questi mesi la paura ha schiacciato il diritto alla scuola.
La nostra comunità educativa è stata travolta dal Covid-19, ma è la nostra risorsa più importante per la ripartenza, non solo dal punto di vista educativo e culturale, ma anche sociale ed economico. 
A Bologna, possiamo e dobbiamo costruire dal basso, coinvolgendo tutte le risorse educative delle nostra città, azioni concrete per la ripartenza in sicurezza delle nostre scuola. La scuola deve ripartire, perché l’educazione è il futuro, immediato e prossimo, della nostra città e del nostro Paese.
Come Amministrazione comunale, dobbiamo essere capaci di costruire una proposta chiara e condivisa per la riapertura delle nostre scuole a settembre, dei nidi e delle scuole dell’infanzia, supportando anche l’intero sistema scolastico e valorizzando lo spazio pubblico. Possiamo costuire un’alleanza educativa di comunità.

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Question Time, chiarimenti sugli atti intimidatori contro alcune realtà solidali

Gentile Presidente e gentile Assessore, intervengo in merito agli atti vandalici e intimidatori che hanno riguardato il centro sociale TPO e ’Eremo di Ronzano, due realtà da sempre impegnate per l’accoglienza e che nelle ultime settimane hanno dato vita anche a progetti di solidarietà in seguito all’emergenza sanitaria e sociale Covid-19. Sono attività in favore delle persone più fragili, sostenendo concretamente famiglie con minori attraverso la distribuzione di libri e alimenti, e accogliendo rifugiati e richiedenti asilo.

Nella situazione di difficoltà che stiamo vivendo, mi domando a chi conviene produrre e alimentare una cultura violenta e razzista. Una cultura che, particolarmente in tempi di crisi sociale e economica come quella che stiamo vivendo, rischia di generare disumanizzazione, esclusione e violenze.

Intervengo in Consiglio comunale perchè credo che non si possa rimanere indifferenti e che sia importante condannare l’aggressione all’Eremo di Ronzano e al centro sociale TPO, a cui va la mia solidarietà. E credo sia importante rispondere alla violenza sostenendo l’idea di una città solidale, una città delle persone e dei diritti. Le esperienze promosse dall’Eremo di Ronzano e dal centro sociale TPO promuovono responsabilità diffusa e partecipazione.

Bologna deve rispondere alla violenza con una risposta civile, sostenendo la solidarietà.

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