Avanti insieme, ma questa volta per davvero

Si riparte, finalmente, Virginio Merola è di nuovo Sindaco di Bologna. E non possiamo che essere contenti: abbiamo fermato la deriva leghista e ridato un’anima democratica all’amministrazione di una città che, da tempo ormai, aveva perso i suoi punti di riferimento nelle periferie e nelle fasce più deboli della popolazione. È da qui che dobbiamo ripartire. Ora c’è molto da fare. Partendo soprattutto da una nuova attenzione ai problemi veri della città e dei suoi cittadini più fragili. Che ci sia voglia di sinistra a Bologna è innegabile, come è innegabile che sia aumentata la distanza tra politica e cittadini.

La mia rielezione in Consiglio comunale mi fa sentire nuovamente responsabile di questo cambiamento, necessario e non più rinviabile. Per questo sarà importante che il Sindaco scelga la sua giunta in completa autonomia, per il bene di Bologna. Una scuola accessibile a tutti, un nuovo welfare diffuso, l'attenzione alle nuove povertà e all'immigrazione, devono essere i nostri nuovi punti di riferimento. Così come lo è il nuovo progetto di bilancio partecipativo, che ci permetterà di chiedere ai cittadini bolognesi di decidere insieme le priorità per il futuro di Bologna.

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Dalla parte di Bologna

Domenica 19 giugno siamo chiamati a scegliere tra due idee contrapposte di città. Votare Virginio Merola vuol dire credere in una Bologna moderna, aperta e accogliente. Una Bologna solidale e collaborativa, dove istituzioni e comunità dialogano. Vero, è successo – e succederà ancora – che il dialogo si faccia vivace. Ed è successo anche, purtroppo, che la voce dei cittadini non venga ascoltata: l’aver disatteso il referendum sulla scuola è per me la più grande colpa della passata amministrazione.

Ma dall’altra parte c’è un’idea di Bologna chiusa, autoreferenziale, che alimenta paure e conflitti. E c’è una politica che non mi piace per niente, che sa solo cavalcare l’onda e scaldare gli animi, che non avanza progetti credibili né li sostiene per il bene comune. Nei cinque anni passati in Consiglio comunale, ho visto Lucia Borgonzoni astenersi su alcune (mie) proposte come il piano comunale per la lotta all’amianto, il regolamento sulle clausole sociali per dare un lavoro a chi è in situazione di svantaggio o, ancora, per il bilancio partecipato che favorisce il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte per la città. Come se non le importasse, come se non sapesse che pensare.

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Per governare una città servono politiche di ampio respiro

Per governare una città servono politiche di ampio respiro: per l’ambiente, per il lavoro, per i diritti. E non vedo che cosa possa fare Lucia Borgonzoni, che in cinque anni da consigliera comunale ha dimostrato di disinteressarsi di questi argomenti, che sono quelli che fanno la differenza per il benessere della collettività.

Tre esempi, fra tanti, per altrettanti miei ordini del giorno. Quando abbiamo votato (e approvato) il piano comunale per la lotta all’amianto, la Borgonzoni si è astenuta. Quando abbiamo votato (e approvato) il regolamento sulle clausole sociale che danno un lavoro a chi è in situazione di svantaggio, la Borgonzoni si è astenuta. E quando abbiamo votato (e approvato) il bilancio partecipato per favorire il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte importanti per la città, la Borgonzoni si è astenuta. Come se non le importasse, come se non sapesse che pensare.

Francamente, Bologna si merita di meglio. Per il ballottaggio del 19 giugno, io non ho dubbi da che parte stare. Dalla parte di Virginio Merola. #dallapartediBologna

Grazie a tutti, ora rimbocchiamoci le maniche

E alla fine sono 733 voti. Molto meglio del 2011 in un contesto generale che dice il contrario, e questa è una soddisfazione non da poco. Ma è una delle poche insieme alla conquista del Quartiere Santo Stefano da parte di Rosa Amorevole. Grazie allora a tutti per il sostegno, davvero. Ora però rimbocchiamoci le maniche per il ballottaggio: il Pd deve riconquistare la fiducia dei cittadini, Bologna non può essere leghista.

Per continuare il lavoro insieme

Oramai ci siamo, manca poco al voto di domenica. Un appuntamento a cui arrivo sereno e con le idee chiare. Sono tante le cose fatte in queste settimane di campagna elettorale, ancor di più quelle realizzate per la nostra città durante i miei cinque anni di impegno da consigliere comunale.

Un impegno che, come ho detto quando ho deciso di ricandidarmi, voglio continuare a portare avanti, insieme a voi. Perché è solo stando insieme che si può riprogettare il welfare. È insieme che si possono ripensare gli spazi di socialità, difendere e garantire i diritti e il benessere.

Inclusiva e attenta alle esigenze di tutti – giovani, coppie, anziani, bambini – è la Bologna che voglio. Una città che punti decisa sul dialogo tra cittadini e istituzioni, una città in cui le persone sono le vere protagoniste del cambiamento. Se anche voi la pensate così, be’, sapete che fare.

#francescoincomune