Il mio voto per l'Europa e per Elisabetta Gualmini

Sabato 8 e domenica 9 giugno si vota per le Elezioni Europee.
Si tratta di un voto che deciderà il futuro dell'Unione Europea, fra l'opportunità di far avanzare il progetto di integrazione e solidarietà fra i 27 Stati membri o assistere impotenti alla crescita degli egoismi nazionalistici che ne ostacolano il percorso.

Gli eventi degli ultimi cinque anni sono stati caratterizzati da crisi e sfide imponenti, con risposte inedite da parte dell'UE. Dalla Brexit alla pandemia, dalla guerra in Ucraina al drammatico conflitto in Medio Oriente, dalla crisi energetica e inflazionistica ai cambiamenti climatici con alluvioni e siccità che hanno colpito anche la nostra regione, l'Emilia-Romagna. La risposta europea é stata, forse per la prima volta dopo tanti anni, aperta, solidale e innovativa.

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10 anni di impegno per una splendida città, Bologna

Con l’insediamento del nuovo Consiglio comunale, termina il mio impegno politico per la nostra bellissima città, Bologna, durato più di 10 anni.

È stato un privilegio, per il quale sarò sempre grato alla città di Bologna.

Il ruolo di Consigliere comunale è una responsabilità forte che ci prendiamo nei confronti di noi stessi e dei cittadini che ci danno la loro fiducia. Si tratta di un'opportunità che la società e le sue Istituzioni mi hanno donato e che ho cercato di onorare, impegnandomi per dare risposta a bisogni e problemi che riguardano la vita dei cittadini.

In questi anni, ho lavorato per realizzare il progetto “Bologna Città Inclusiva, approvato da Sindaco e Giunta, ma anche tante altre iniziative: partecipazione e trasparenza, welfare e inclusione, riqualificazione di aree abbandonate, ambiente e salute, educazione. Sul mio sito trovate tutti i numeri e i risultati raggiunti.

 Bologna

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A Bologna, più di 14mila cittadini hanno sottoscritto il Referendum per l’Eutanasia Legale

A Bologna, più di 14mila cittadini hanno sottoscritto il Referendum per l’Eutanasia LegaleA Bologna, sono più di 14mila i cittadini che hanno sottoscritto il Referendum per l'Eutanasia Legale, promosso dall'Associazione Luca Coscioni. Più di 850mila sono le firme raccolte in Italia.

Bologna è città medaglia d'oro della Resistenza e oggi è anche la città di Patrick Zaki. È la prima città in Italia che, dopo aver dichiarato l'emergenza climatica con il voto del Consiglio Comunale nel settembre 2019, ha inserito a luglio 2021 le Assemblee cittadine nello Statuto comunale, per chiedere ai cittadini di affiancare gli eletti nel proporre soluzioni su temi di particolare rilevanza, come soluzioni per far fronte all'inquinamento e all'emergenza climatica.

La comunità bolognese chiede di partecipare alle decisioni politiche, soprattutto quando si tratta di difendere i diritti umani, e il Referendum Eutanasia Legale chiede una legge per tutelare chi è più fragile, in particolare le persone che soffrono e le loro famiglie. Il Referendum chiede una società eticamente matura, in grado di garantire il diritto di morire con dignità e senza inutili sofferenze.

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Il G8 di Genova 20 anni fa: la memoria è fondamentale

Il G8 di Genova 20 anni fa: la memoria è fondamentaleVent'anni dopo, in tanti, troppi, hanno dimenticato o, peggio ancora, evitato di ricordare, rimosso. Vent'anni fa, dal 19 al 22 luglio, a Genova andò in scena la pagina più nera della storia della democrazia italiana, una storia incompatibile con lo stato di diritto.

Sono passati vent’anni di ricostruzioni fasulle e, ancora oggi, resta il buco nero delle responsabilità politiche. Nessuno ha pagato per le violenze del G8 e molti sono stati invece promossi.

Grazie alle inchieste della magistratura, anche sulla morte di Carlo Giuliani, e alle centinaia di testimonianze, emerge chiaramente la strategia della tensione nella gestione del G8 di Genova e, quindi, le responsabilità della politica.

È importante ricordare Genova anche perché, oggi come allora, è necessario ripensare a un altro mondo possibile: serve una riflessione sulle conseguenze che ha avuto sul nostro presente la drammatica sottovalutazione delle domande poste dai movimenti nel 2001, con soluzioni che avrebbero potuto cambiare in meglio la vita delle persone e del mondo, se fossero state ascoltate: welfare, diritto alla salute, relazioni tra crisi climatica, pandemia e giustizia sociale.

Venerdì prossimo, 23 luglio, al Centro sociale VAG, verrà proiettato “In campo nemico”, la storia di Supporto Legale in un documentario diretto da Fabio Bianchini. Il film sarà inoltre disponibile in streaming su OpenDDB (Distribuzioni Dal Basso). È il risultato di 20 anni di impegno politico processuale e solidale del collettivo che da sempre ha seguito i processi del G8 per difendere tutti i manifestanti.

 

Approvare la legge Zan contro l'omofobia

Approvare la legge Zan contro l'omofobiaLa Chiesa Cattolica ha inviato una nota formale al Governo italiano per chiedere la modifica del ddl Zan, perché il disegno di legge violerebbe il “Concordato” che regola il rapporto fra Santa Sede e Repubblica italiana.

Il ddl Zan viene accusato di ledere alcune libertà del Vaticano, come la mancata esenzione delle scuole private dall’organizzare un giorno all'anno attività in occasione della giornata contro l'omotransfobia. Ma c'è anche il timore che posizioni omofobe di alcuni membri della Chiesa possano essere perseguite come reato.

Si tratta di un atto senza precedenti, mai la Chiesa era intervenuta nell’iter di approvazione di una legge italiana. In passato, anche aborto e divorzio secondo la Chiesa erano leggi che violavano il “Concordato”.

L'Italia è l'unico tra i paesi fondatori dell'UE senza una legge contro i crimini d'odio, una legge che deve combattere discriminazioni e bullismo.

Il ddl Zan punta a contrastare reati di razzismo, estendendo le pene anche a chi istiga alla violenza omofobica, ma vuole anche a diffondere una cultura della tolleranza, in particolare viene istituita una data italiana, il giorno 17 maggio, quale "Giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia".

È una legge che estende nuovi diritti e promuovere progetti anche nelle scuole contro le discriminazioni, per attuare il principio di parità di trattamento tra le persone indipendentemente dal colore della pelle o dall'orientamento sessuale.

L'Italia è uno Stato laico che non discrimina, ora bisogna dimostrarlo. Dopo l'approvazione alla Camera, il ddl Zan si è arenato in commissione al Senato: diamo la possibilità ai senatori di votare la legge in Parlamento.