La Chiesa Cattolica ha inviato una nota formale al Governo italiano per chiedere la modifica del ddl Zan, perché il disegno di legge violerebbe il “Concordato” che regola il rapporto fra Santa Sede e Repubblica italiana.
Il ddl Zan viene accusato di ledere alcune libertà del Vaticano, come la mancata esenzione delle scuole private dall’organizzare un giorno all'anno attività in occasione della giornata contro l'omotransfobia. Ma c'è anche il timore che posizioni omofobe di alcuni membri della Chiesa possano essere perseguite come reato.
Si tratta di un atto senza precedenti, mai la Chiesa era intervenuta nell’iter di approvazione di una legge italiana. In passato, anche aborto e divorzio secondo la Chiesa erano leggi che violavano il “Concordato”.
L'Italia è l'unico tra i paesi fondatori dell'UE senza una legge contro i crimini d'odio, una legge che deve combattere discriminazioni e bullismo.
Il ddl Zan punta a contrastare reati di razzismo, estendendo le pene anche a chi istiga alla violenza omofobica, ma vuole anche a diffondere una cultura della tolleranza, in particolare viene istituita una data italiana, il giorno 17 maggio, quale "Giornata nazionale contro l'omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia".
È una legge che estende nuovi diritti e promuovere progetti anche nelle scuole contro le discriminazioni, per attuare il principio di parità di trattamento tra le persone indipendentemente dal colore della pelle o dall'orientamento sessuale.
L'Italia è uno Stato laico che non discrimina, ora bisogna dimostrarlo. Dopo l'approvazione alla Camera, il ddl Zan si è arenato in commissione al Senato: diamo la possibilità ai senatori di votare la legge in Parlamento.