Fusione Hera-Acegas

Il Comune può orientare le scelte su acqua, rifiuti e energia, ma anche trasparenza e compensi dei manager

L’8 ottobre 2012 abbiamo votato la delibera di Giunta sulla fusione Hera–Acegas, le due multiutility che in Emilia Romagna, Veneto e Friuli gestiscono l’acqua, i rifiuti e l’energia. Si tratta di servizi di pubblica utilità in cui il Comune deve farsi garante dell’interesse collettivo e della tutela del cittadino.

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Un Piano comunale per eliminare l'amianto dalla nostra città

La proposta di un piano comunale di protezione dall'amianto è il risultato del lavoro di giovani studenti del Liceo Laura Bassi di Bologna, 7 proposte per eliminare l'amianto dal territorio nazionale e dalla nostra città. Un progetto che guarda al futuro, alle nuove generazioni.

L'amianto è un veleno, un killer silenzioso che ha invaso il nostro territorio, la nostra città, i luoghi di lavoro, le nostre case e le nostre vite. Abbiamo vissuto il boom dell'amianto, un materiale prodotto in grandi quantità a basso costo che per la sua elevata resistenza viene battezzato Eternit, eterno,  messo al bando solo dal 1992, bisogna procedere con lo smantellamento dell'amianto esistente.

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Incomprensibile la decisione del Sindaco e della Giunta

È incomprensibile la decisione del Sindaco e della Giunta di non inserire le clausole sociali nell'appalto del verde pubblico da 42,5 milioni di euro.

Non solo perché in questo modo non viene rispettato un Ordine del giorno approvato all'unanimità da tutto il Consiglio comunale di Bologna, ma anche perché molte città italiane come Torino, Milano, Roma, ma anche Ferrara nella nostra regione, hanno da tempo fatto la scelta di cambiare le politiche sociali, per rendere il nostro welfare più innovativo e più inclusivo, una scelta a costo zero per i Comuni che permette di dare risposta a tanti cittadini in difficoltà che faticano a trovare lavoro.

Rischiamo di perdere un'occasione unica, se vogliamo davvero cambiare la politica anche a Bologna e passare dalle parole alle azioni concrete.

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Un sì o un no?

Referendum - Intervento in aula del consigliere comunale Pd Francesco Errani

Con un si o un no potremmo illuderci di chiudere il tema che il referendum ha aperto. Forse vale la pena di chiederci: è una cosa buona chiudere o è più utile aprire?

Aprire significa rispettare i risultati del referendum, ascoltare che cosa tanti cittadini hanno voluto dire tanto con il si che con il no.

In anni di tagli alla scuola, come agli altri servizi, una parte dei cittadini ha pensato che dirottare i finanziamenti pubblici dalla scuola privata alla scuola pubblica potesse limitare i tagli a quest'ultima.
Questa opinione è stata presentata alla città, c'è stato il referendum e la maggioranza dei votanti si è espressa a favore di questa proposta.
Se vogliamo rispettare i nostri concittadini, non possiamo non tenere nella dovuta considerazione le loro opinioni e siamo tenuti ad offrire una prospettiva alla loro domanda: come fare in tempi di tagli a mantenere la qualità della scuola per i bimbi della città?
Dirottare l'attuale contributo dalla scuola privata alla scuola pubblica non risolverebbe il problema del peggioramento progressivo delle condizioni cui la scuola pubblica viene ridotta.
Occorre superare la logica dei tagli.
Occorre assumere come riferimento un'altra logica: la logica della valorizzazione delle risorse.

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Un Brand per Bologna

Un concorso di idee internazionale per promuovere la città di Bologna, a livello culturale e turistico.
Il marchio potrà rafforzare la visibilità di Bologna, promuovendone la storia, l'arte e la cultura. L'idea del concorso di idee nasce anche da un Ordine del giorno che ho presentato in Consiglio comunale, approvato il 18 marzo 2013, per permettere di valorizzare la ricchezza di creatività (esperti della grafica del design e della comunicazione) e rispondere alla domanda di partecipazione delle realtà già presenti sul nostro territorio ma non solo.

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