Il Consiglio comunale di Bologna ha approvato il nuovo Regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo.
Le scommesse sono in aumento e la spesa (anche sociale) per il gioco è enorme.
Il Consiglio comunale di Bologna ha approvato il nuovo Regolamento per la prevenzione e il contrasto delle patologie e delle problematiche legate al gioco d’azzardo.
Le scommesse sono in aumento e la spesa (anche sociale) per il gioco è enorme.
Gare al massimo ribasso, Bologna deve cambiare strada.
Le gare d’appalto con competizione al ribasso, soprattutto nei servizi sociali, educativi e culturali, con risposte a basso costo che comportano il rischio di precarizzazione e dequalificazione del lavoro, sono una prospettiva disastrosa. Dobbiamo promuovere invece gare centrate su criteri qualitativi. Dobbiamo chiedere di garantire qualità e trasparenza.
Il Consiglio comunale ha approvato la mia proposta: i servizi sociali, educativi e culturali devono essere centrati sulla persona e il bene comune: è importante disincentivare ribassi e promuovere la qualità dei progetti. Il welfare non è un pezzo di mercato da conquistare e i servizi sociali, educativi, culturali sono una spesa utile.
Il 17 giugno 2013, con un Ordine del giorno approvato in Consiglio comunale, chiedevo di avviare un percorso di partecipazione tra cittadini e amministrazione per definire le scelte di bilancio. Oggi il bilancio partecipativo è finalmente realtà.
La prima sperimentazione ha coinvolto 1.700 cittadini e al primo voto online della storia del Comune di Bologna hanno partecipato 14.584 cittadini.
Oggi il Consiglio comunale ha approvato un mio nuovo Ordine del Giorno che chiede di realizzare i progetti vincitori entro il 2018 e di aumentare le risorse per ciascun Quartiere.
Nel Consiglio comunale di Bologna mi sono battuto per inserire le “clausole sociali” negli appalti pubblici: una percentuale di spesa di almeno il 5% di tutti gli investimenti di Palazzo d'Accursio deve essere riservata per dare una risposta concreta a persone in situazione di fragilità occupazionale (disabili, ultra-cinquantenni che hanno perso il lavoro, disoccupati di lungo periodo, adulti soli con figli a carico, etc.).
Nel 2016, con il bando per la manutenzione del verde pubblico da 33 ML di euro, sono stati assunti n. 83 lavoratori in situazione di svantaggio.
Oggi il Consiglio comunale ha approvato un mio nuovo Ordine del giorno per confermare le “clausole sociali” anche nel prossimo bando del verde pubblico, per sostenere chi è più debole e senza lavoro.
L’amianto è un killer silenzioso che ha invaso le nostre città e che continua a fare vittime, nonostante sia stato messo al bando nel 1992. A Bologna, grazie a un mio ordine del giorno in Consiglio comunale, abbiamo approvato un piano comunale per liberare la nostra città dall’amianto entro il 2028, ma ci sono quasi 1.300 edifici ancora da bonificare.
Se vogliamo raggiungere l'obiettivo "zero amianto", serve uno sforzo maggiore e oggi il Consiglio comunale ha approvato un mio nuovo Ordine del giorno per supportare anche privati e cittadini nella bonifica dall’amianto.
Sulla domanda, credo che il posto alla scuola dell'infanzia sia un diritto a Bologna, e in primis è il Comune che si deve fare carico della gestione della scuola dell'infanzia, partendo dalla qualità che negli anni è stato in grado di produrre.
Sulla qualità della scuola, è giusto ricordare che la scuola non ha solo un valore educativo ma anche sociale. La scuola contribuisce al futuro sociale e civico, non forma solo “scolari” ma anche cittadini attivi, è un investimento per il futuro.
Sulle risorse. Per garantire la qualità della scuola, è importante mantenere un forte ruolo da parte del Comune di Bologna per garantire non solo investimenti ma anche uno sforzo verso una maggiore giustizia sociale. Penso all’integrazione dei bambini con disabilità e stranieri, come anche l’attenzione alle famiglie in difficoltà.
La cura della vita materiale della scuola riguarda anche la mensa.
La decisione del Comune di Bologna di trasformare la tariffa del servizio di refezione scolastica della scuola dell’infanzia comunale in tariffa di frequenza, senza che questo comporti per le famiglie un aumento dei costi, ha aperto un dibattito in città e molti sono coloro che criticano il provvedimento, sostenendo che in questo modo viene cancellato il principio della gratuità della scuola dell’infanzia comunale bolognese.