Inclusione Lavorativa

Nel Consiglio comunale di Bologna mi sono battuto per inserire le “clausole sociali” negli appalti pubblici: una percentuale di spesa di almeno il 5% di tutti gli investimenti di Palazzo d'Accursio deve essere riservata per dare una risposta concreta a persone in situazione di fragilità occupazionale (disabili, ultra-cinquantenni che hanno perso il lavoro, disoccupati di lungo periodo, adulti soli con figli a carico, etc.).

Nel 2016, con il bando per la manutenzione del verde pubblico da 33 ML di euro, sono stati assunti n. 83 lavoratori in situazione di svantaggio.

Oggi il Consiglio comunale ha approvato un mio nuovo Ordine del giorno per confermare le “clausole sociali” anche nel prossimo bando del verde pubblico, per sostenere chi è più debole e senza lavoro.

 

OdG 420 12 Inclusione Lavorativa

Bonifica Amianto

L’amianto è un killer silenzioso che ha invaso le nostre città e che continua a fare vittime, nonostante sia stato messo al bando nel 1992. A Bologna, grazie a un mio ordine del giorno in Consiglio comunale, abbiamo approvato un piano comunale per liberare la nostra città dall’amianto entro il 2028, ma ci sono quasi 1.300 edifici ancora da bonificare.

Se vogliamo raggiungere l'obiettivo "zero amianto", serve uno sforzo maggiore e oggi il Consiglio comunale ha approvato un mio nuovo Ordine del giorno per supportare anche privati e cittadini nella bonifica dall’amianto.

 

OdG 420 09 Bonifica Amianto

Una proposta inclusiva per la scuola bolognese

Il Comune di Bologna si occupa soprattutto di nidi e materne. Su questi, i tre elementi fondamentali sono: le richieste, i costi e la qualità dei servizi educativi e scolastici.

Sulla domanda, credo che il posto alla scuola dell'infanzia sia un diritto a Bologna, e in primis è il Comune che si deve fare carico della gestione della scuola dell'infanzia, partendo dalla qualità che negli anni è stato in grado di produrre.

Sulla qualità della scuola, è giusto ricordare che la scuola non ha solo un valore educativo ma anche sociale. La scuola contribuisce al futuro sociale e civico, non forma solo “scolari” ma anche cittadini attivi, è un investimento per il futuro.

Sulle risorse. Per garantire la qualità della scuola, è importante mantenere un forte ruolo da parte del Comune di Bologna per garantire non solo investimenti ma anche uno sforzo verso una maggiore giustizia sociale. Penso all’integrazione dei bambini con disabilità e stranieri, come anche l’attenzione alle famiglie in difficoltà.

La cura della vita materiale della scuola riguarda anche la mensa.

La decisione del Comune di Bologna di trasformare la tariffa del servizio di refezione scolastica della scuola dell’infanzia comunale in tariffa di frequenza, senza che questo comporti per le famiglie un aumento dei costi, ha aperto un dibattito in città e molti sono coloro che criticano il provvedimento, sostenendo che in questo modo viene cancellato il principio della gratuità della scuola dell’infanzia comunale bolognese.

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Parte nel 2018 il biglietto elettronico di Tper

1956, Sindaco Giuseppe Dozza: a Bologna viene presentato il prototipo di macchinetta automatica per fare i biglietti sull’autobus. Gli anni passano, le tecnologie fanno passi da gigante ma a Bologna per prendere l’autobus in maniera occasionale rimane l'unica soluzione dell’acquisto del biglietto presso bar e tabacchi o dell’utilizzo della macchinetta a monetine a bordo.

Il Consiglio comunale di Bologna ha approvato a dicembre dello scorso anno (2017) un mio Ordine del Giorno per realizzare anche a Bologna un sistema di Mobile Ticketing per l’acquisto di biglietti di trasporto pubblico locale, un sistema di bigliettazione elettronica che deve permettere l'utilizzo del cellulare per comprare e validare i biglietti sull’autobus. La creazione di applicazioni smartphone può infatti permettere l’accesso alle informazioni e all’acquisto dei servizi integrati del trasporto pubblico locale (bike-sharing; carsharing; autobus; treni regionali; people mover; parcheggi; piste ciclabili).

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In Emilia-Romagna 730mila persone sono a rischio povertà

Secondo i dati di Eurostat, le famiglie in difficoltà in regione sono il 16,4%, meglio della media europea (23,5%) e italiana (30%), ma comunque un dato allarmante.

La condizione di ingiustizia e di iniquità sociale richiama l’urgenza morale e politica di trovare soluzioni praticabili, coinvolgendo tutti gli attori pubblici, del privato sociale e del mondo profit, compresi i singoli cittadini, portatori di una responsabilità sociale nelle comunità locali di appartenenza.

Il contrasto alla povertà deve essere priorità assoluta della politica. Serve un nuovo welfare con misure a sostegno delle fasce più deboli della popolazione. In Emilia-Romagna e a Bologna ci sono progetti concreti che vanno in questa direzione:

    1. l'esperienza degli “Empori solidali” che danno un sostegno concreto a famiglie con minori (sono 22, 16 già attivi e 6 in fase d'avvio, distribuiti su tutto il territorio regionale);
    2. le “clausole sociali” negli appalti pubblici: con il bando quinquennale da 42 milioni di euro per la manutenzione del verde pubblico, 2,5 milioni di euro sono serviti per sostenere l’inserimento lavorativo e contrastare il disagio e la fragilità. Ne hanno beneficiato più di 100 persone, anche disoccupati di lungo periodo, ultracinquantenni esodati e genitori soli con figli;

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