In Emilia-Romagna 730mila persone sono a rischio povertà
Secondo i dati di Eurostat, le famiglie in difficoltà in regione sono il 16,4%, meglio della media europea (23,5%) e italiana (30%), ma comunque un dato allarmante.
La condizione di ingiustizia e di iniquità sociale richiama l’urgenza morale e politica di trovare soluzioni praticabili, coinvolgendo tutti gli attori pubblici, del privato sociale e del mondo profit, compresi i singoli cittadini, portatori di una responsabilità sociale nelle comunità locali di appartenenza.
Il contrasto alla povertà deve essere priorità assoluta della politica. Serve un nuovo welfare con misure a sostegno delle fasce più deboli della popolazione. In Emilia-Romagna e a Bologna ci sono progetti concreti che vanno in questa direzione:
- l'esperienza degli “Empori solidali” che danno un sostegno concreto a famiglie con minori (sono 22, 16 già attivi e 6 in fase d'avvio, distribuiti su tutto il territorio regionale);
- le “clausole sociali” negli appalti pubblici: con il bando quinquennale da 42 milioni di euro per la manutenzione del verde pubblico, 2,5 milioni di euro sono serviti per sostenere l’inserimento lavorativo e contrastare il disagio e la fragilità. Ne hanno beneficiato più di 100 persone, anche disoccupati di lungo periodo, ultracinquantenni esodati e genitori soli con figli;
- il “Reddito di solidarietà” promosso dalla Regione Emilia-Romagna, sono circa 20 mila le famiglie potenzialmente interessate e 35 milioni di euro le risorse stanziate annualmente per realizzare la nuova misura di contrasto alla povertà;
- “Insieme per il lavoro”, un patto per mettere a sistema le risorse del Comune e della Città Metropolitana con quelle della Curia, con l'obiettivo di creare lavoro per dare risposta a chi è più fragile ed è stato colpito dalla crisi economica. Nei prossimi 4 anni saranno 14 milioni di euro: Sportello lavoro, Servizi sociali e mondo associativo, parrocchie, sindacati, aziende, insieme promuoveranno tirocini formativi e sosterranno l’auto-imprenditorialità di giovani e cinquantenni espulsi dal mondo del lavoro.
La povertà non è una scelta, è ingiustizia sociale.
A Bologna, possiamo e dobbiamo costruire un piano di azioni (concrete) per l'inclusione socio-lavorativa, per costruire un sistema di welfare comunitario metropolitano in grado di offrire servizi per il miglioramento dello sviluppo delle persone e della coesione sociale del nostro territorio. Queste sono tutte proposte concrete per dare dignità alle persone.
Nei prossimi giorni saremo chiamati ad approvare il bilancio del Comune di Bologna: tutte le politiche (su scuola, cultura, welfare, ambiente, economia, mobilità, sport, etc.), tutti gli interventi e decisioni del Sindaco, della Giunta e del Consiglio comunale di Bologna dovranno avere come priorità la lotta alle povertà.
In Emilia-Romagna 730mila persone sono a rischio povertà