Non solo Riace, anche a Bologna l'accoglienza diffusa funziona

Vi racconto Bologna: quando la guida è un migranteL’inviato speciale dell’Onu per il Mediterraneo Vincent Cochetel, dopo aver visitato alcuni appartamenti che ospitano richiedenti asilo a Bologna, ha affermato che il sistema di accoglienza dei richiedenti asilo e dei rifugiati in Italia (Sprar) è all’avanguardia rispetto a quello di altri paesi europei come Francia, Spagna e Grecia.

Da qualche mese Bologna ha convertito tutti i progetti di accoglienza in Sprar, cioè in progetti di accoglienza ordinaria, gestiti direttamente Comune, che non forniscono solo vitto e alloggio, ma accompagnano il richiedente asilo in un percorso d’inclusione, fatto di apprendimento della lingua italiana e formazione professionale. Ma a Bologna è presente anche il progetto Vesta con l’esperienza di accoglienza diffusa in famiglia, un servizio attraverso cui le famiglie e i singoli cittadini possono attivarsi in prima persona accogliendo rifugiati nelle proprie case. Abbiamo anche l’esperienza che vede coinvolte più di 100 famiglie in attuazione della legge Zampa sui tutor da affiancare ai minori stranieri non accompagnati (Msna).

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Il muro è stato abbattuto

Stefano CucchiIl 22 ottobre 2009 moriva Stefano Cucchi, un ragazzo romano di 31 anni, mentre era agli arresti.
Oggi sappiamo che Stefano è stato oggetto di un pestaggio: è stato sottoposto ad abusi e violenze.

Non è accettabile che un cittadino entri in questura vivo e ne esca morto. Lo Stato, la nostra comunità, non deve essere più macchiato da atti commessi da persone non degne di rappresentarlo.

Ho visto il film “Sulla mia pelle”, la storia di Stefano, grazie alla battaglia promossa dalla sorella Ilaria Cucchi sugli abusi delle forze dell’ordine. Ilaria in questi dieci anni si è battuta per chiedere allo Stato di fare il proprio dovere, non ha chiesto vendetta ma giustizia per Stefano. Giustizia e dignità per tutti noi.

Bilancio partecipato 2018: al via i nuovi progetti dei cittadin

Anche quest’anno, per il secondo anno consecutivo, il Comune di Bologna mette a disposizione 1 ML di euro per progetti ideati dai cittadini all’interno dei laboratori di quartiere del Bilancio partecipativo. Nell’edizione 2017 hanno votato 14.580 cittadinie i progetti vincitori saranno realizzati entro il 2019. bp voto 2018

I cittadini hanno proposto 33 nuovi progetti del Bilancio partecipativo 2018, per migliorare il proprio quartiere, che ora saranno sottoposti al voto dal30 ottobre al 19 novembre: aree verdi, mobilità sostenibile, recupero di spazi ed edifici, beni culturali e naturalistici, vivibilità, accessibilità, sport, arte, sono gli obiettivi trasversali dei 33 progetti elaborati dai cittadini.

In questi anni di disaffezione dalla politica è necessario ricreare la fiducia dei cittadini verso le istituzioni, individuando spazi di collaborazione. I cittadini devono essere messi in grado di partecipare e di ritornare protagonisti della città. Informare le persone, coinvolgerle in percorsi di co-decisione e collaborazione è essenziale per contrastare il degrado, creare coesione e solidarietà, rigenerare le periferie.

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Terra Verde: partecipazione e inclusione

Terra VerdeLe strade, le piazze e i giardini delle città sono luoghi di passaggio e svago, ma anche spazi di vita, dove si incontrano persone e si scambiano opinioni, culture, idee e esperienze.

Nell'ambito del progetto Idee Verdi da CondiVivere, sabato è stata inaugurata la nuova pista ciclabile trasformata in “Parco Artistico”, lungo la ciclabile tra le vie Donato Creti e Alessandro Algardi, grazie a 13 ragazzi dell'Associazione Terra Verde. Idee Verdi da CondiVivere è una esperienza formativa di “scuola-cantiere” che consente ai giovani in situazione di difficoltà di acquisire competenze in ambito edile e di manutenzione del verde, attraverso la costruzione di arredi urbani per fare più bella la nostra città, Bologna.

Il progetto nasce nel 2007, grazie all'Associazione Terra Verde Onlus (www.associazioneterraverde.it). Sono stati realizzati interventi architettonici nel Parco di Villa Angeletti, nel Giardino Marinai d'Italia, al Parco della Frutta in via dei Lapidari, edè stata costruita un'arena al Parco Pasolini del Pilastro, includendo giovani in difficoltà.

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Richiedenti asilo e lavoro

Bologna Si Cura

Sono 14.510 i richiedenti o titolari di protezione internazionale o umanitaria accolti in Emilia-Romagna. Di questi, 13.213 sono accolti nei Centri di Accoglienza straordinaria e negli Hub, e 1.297 nelle strutture del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar). Il maggior numero di richiedenti asilo è presente a Bologna: 2.435.

Con il progetto “Bologna Si-Cura”, hanno cominciato l’attività di volontariato 30 richiedenti asilo, provenienti da Nigeria, Burkina Faso, Gambia, Biafra, Senegal, Guinea, Pakistan e Costa D’avorio, che si sono offerti per attività di volontariato sul territorio per migliorare il decoro urbano della nostra città. Si tratta di piccoli interventi di cura e pulizia dei beni e degli spazi comuni urbani. Il progetto è finanziato con circa 10.000 euro dei costi assicurativi obbligatori e per la formazione. Dopo una prima fase di sperimentazione, si estenderà a tutto il centro storico, ai parchi pubblici e alle periferie dei quartieri e ha l’ambizione di occuparsi anche della pulizia dai cosiddetti “graffiti”.

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