Carcere e città: un dialogo possibile

Carcere e città 14.09.14 FestUnitàBo

Un dialogo su carcere, le regole e la città di Bologna:

L'azienda meccanica "Fare Impresa in Dozza" (http://fiomgd.altervista.org/blog/fid-impresa-in-dozza/) promossa da GD-IMA-Marchesini;

Il laboratorio RAEE (http://www.raeeincarcere.org) per il recupero dei materiali elettrici/elettronici con IT2 e il Gruppo Hera;

Il laboratorio sartoriale Gomito a Gomito (http://www.gomitoagomito.com).

Tutti progetti che provano a costruire un collegamento con il mondo esterno, convinti che il carcere non sia solo un "problema" ma anche una possibile "risorsa" per la città.

CIE, Israele Palestina, 2 agosto

NewsLetter - luglio 2014

Ciao, ben ritrovati all'appuntamento con la newsletter.
Un modo per restare in contatto.

Un Piano comunale per eliminare l'amianto dalla nostra città
34 anni dalla strage della stazione di Bologna
Per chi è ancora a Bologna, ci vediamo sabato 2 agosto alle ore 10:10 in Piazza Medaglie d'Oro. Con la speranza che la domanda di verità sui mandanti della strage da parte dei familiari delle vittime e di tutti i bolognesi possa finalmente trovare presto delle risposte.

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Mai più CIE: Bologna vince la battaglia contro la riapertura del Centro di Identificazione ed Espulsione.

C'era una volta il Cie, Bologna lo smantella (da la Repubblica - Bologna)Sarà un centro di accoglienza per chi è costretto a scappare dalla fame e dalla guerra.

In 11 anni, il CIE di Bologna ha dimostrato di essere un inutile spreco di risorse: solo la metà dei circa 10mila trattenuti sono stati espulsi ma a costi economici e umani altissimi.

Tutta la città ha chiesto con forza di non riaprire il CIE, dopo la visita ispettiva dell'Asl di Bologna del 14 gennaio 2013 e di un'equipe di Medici per i Diritti Umani che ha denunciato la situazione drammatica del Centro e la violazione dei diritti umani.

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Israele e Palestina, per la pace serve la politica

Israele e Palestina, per la pace serve la politicaIn questi giorni assistiamo per l'ennesima volta all'acuirsi del conflitto israelo-palestinese: è il settimo giorno di bombardamenti a Gaza, in Israele razzi da Siria e Libano. La situazione, che sembra non arrestarsi, sta provocando moltissime vittime: circa 180 morti e centinaia di feriti tra i palestinesi. In particolare, tra le persone che vivono a Gaza, costrette a lasciare le loro case per il rischio dell'imminente attacco via terra da parte dell'esercito israeliano.

Pensare alla pace deve considerare:

  1. che i palestinesi vivono ormai da anni in condizione di segregazione, situazione che anche Nelson Mandela non ha avuto timori a definire di apartheid;
  2. che l'enorme differenza militare ed economica tra israeliani e palestinesi, il modo in cui gli israeliani affermano la loro forza, non possono che indurci a chiedere con altrettanta forza e decisione ad Israele di cessare i bombardamenti.

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