Emergenza freddo: un servizio di accoglienza per le persone senza tetto

Quella dei senza tetto è un'emergenza straordinaria, in giorni in cui le temperature raggiungono anche i 15 gradi sotto zero. Sono almeno 20 i morti negli ultimi giorni in tutta Europa a causa dell’ondata di gelo artico che si sta abbattendo sul continente. L’Italia è tra i paesi più colpiti, le vittime sono 8.

Emergenza freddo: un servizio di accoglienza per le persone senza tettoParliamo degli "ultimi": persone con problematiche legate alle dipendenze ma anche donne e uomini in situazione di povertà relazionale ed economica, come conseguenza anche della crisi economica.

Bologna, con il Piano Freddo e il sistema di accoglienza, ha costruito una rete di sostegno e solidarietà in cui tutti, attori istituzionali, parrocchie e mondo del volontariato, si sono attivati per dare una possibilità di rifugio e riparo per persone senza rete e alloggio. Un'azione straordinaria iniziata durante lo scorso mandato che oggi è stata potenziata ed è diventata una buona pratica: quest'anno sono disponibili 278 posti letto, 40 in più dell'anno scorso, suddivisi in 7/8 strutture.

A dicembre sono state 216 le persone accolte, di cui circa il 78% stranieri (circa il 20% sono richiedenti asilo). Le attività vanno dalla distribuzione di generi alimentari, pasti caldi, coperte e vestiti, a informazioni, accompagnamento alle strutture e accoglienza presso i dormitori o i container, quest'anno è presente anche il servizio protezioni internazionali. La rete è composta da diversi attori istituzionali e del mondo del volontariato. Oltre a Comune, Quartieri, Arpa, Asp e Protezione Civile, sono attive associazioni, comitati, parrocchie, assistenti civici e semplici cittadini.

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Il Cie di Bologna non deve riaprire.

Bisogna evitare nuove sofferenze, nuove violazioni dei diritti umani, ulteriore spreco di denaro pubblico.

Mai più CIE da BolognaTodayQuella per la chiusura del Cie di Bologna è stata una delle battaglie più intense in cinque anni da consigliere comunale
(http://urp.comune.bologna.it/comunica/comstampa.nsf/faa30f1db70ca835412569190058e89b/781dd1a1f151c1edc1257b1e0047c31d?OpenDocument).
Una battaglia iniziata nel 2012 dopo le denunce di Medici per i diritti umani e della Garante delle persone detenute in Emilia-Romagna
(https://www.change.org/p/il-centro-di-identificazione-ed-espulsione-di-bologna-non-deve-riaprire).
Il Cie di Bologna era una struttura che rappresentava non solo un pericolo per le persone ma anche un costo sociale e economico enorme, un luogo di degrado, di violazione dei diritti umani. Tutta la città ha chiesto con forza di non riaprire il Cie (http://www.radiocittadelcapo.it/archives/il-cie-resti-chiuso-riaprirlo-sarebbe-uno-spreco-136203/)
e a marzo del 2013, primo in Italia, il Cie di Bologna è stato chiuso.
A luglio del 2014, abbiamo vinto davvero: il centro di via Mattei è diventato un luogo di accoglienza per chi è costretto a scappare dalla fame e dalla guerra. E così è oggi: un hub dove prestare assistenza sociale e sanitaria e iniziare a insegnare l’italiano, in attesa che una commissione decida se accogliere le richieste di asilo (http://urp.comune.bologna.it/comunica/comstampa.nsf/faa30f1db70ca835412569190058e89b/31b831617f33d67dc1257d1c004183c3?OpenDocument).

I Cie sono disumani e inutili. Proviamo a guardare i numeri per capire.

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Approvazione del Bilancio 2017-2019 del Comune di Bologna

Penso che in termini di razionalizzazione dei costi di struttura sia stato fatto il possibile per “unificare” ed “ottimizzare”, come anche per la gestione informatizzata, giusto quindi riconoscere all’Assessore Conte e ai tecnici del Comune di Bologna il grande lavoro e la qualità dimostrata.
 
Sulle agevolazioni IMU per i canoni concordati, credo che la situazione abitativa a Bologna presenti elementi di disagio generati dagli effetti della lunga e perdurante crisi economica. In questi anni, la Giunta comunale ha lavorato per fronteggiare l'emergenza abitativa ma, alle incertezze normative, si aggiunge il mancato rimborso da parte dello Stato delle spese sostenute dall'Amministrazione Comunale per gli Uffici Giudiziari. Il Comune di Bologna per le annualità 2018 e 2019 deve recuperare risorse per applicare un'aliquota IMU ridotta, pari allo 0,76%, agevolando così la stipula dei canoni concordati. È importante anche rifinanziare il fondo per il contributo una tantum per la stipula di contratti a canone concordato e calmierato.
 
 
Prossimi anni

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Odg 365.55 Bilancio partecipato


Odg 365.55 Bilancio partecipatoPresentazione

Nel mandato precedente ho lavorato per l’approvazione del “Bilancio Partecipativo”, per affidare ai cittadini le scelte di una parte delle risorse comunali.
Oggi il Consiglio comunale ha approvato un mio nuovo Ordine del Giorno che chiede di avviare dal 2017 la sperimentazione del bilancio partecipativo per permettere ai cittadini di decidere come e dove destinare parte delle risorse del bilancio del Comune di Bologna. In questi anni di disaffezione dalla politica, l’obiettivo è di ricreare la fiducia dei cittadini verso le istituzioni.

 
ORDINE DEL GIORNO PER CHIEDERE ALL'AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI AVVIARE LA SPERIMENTAZIONE DEL BILANCIO PARTECIPATIVO

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