O.d.G. n. 46/2011 Esecuzione penale Adulti e Minori
Presentazione
Di fronte al crescente sovraffollamento, le carceri, a Bologna ma non solo, sono al collasso. Sovraffollamento e carenza di risorse umane, economiche e strumentali. Alla Dozza sono presenti più di 1.150 detenuti mentre la capienza ufficiale è di 490. Solo 498 sono i detenuti definitivi, più del 60% sono uomini e donne in attesa di giudizio. Le condizioni sanitarie e igieniche sono drammatiche sia per chi lavora sia per chi è detenuto. Dal 1 gennaio al 3 luglio 2011 il flusso di nuovi ingressi è pari a 1.047 tra trasferimenti e nuovi detenuti, e dopo 6 mesi sono 531 i nuovi detenuti che escono dal carcere. In queste condizioni nessuna socializzazione è possibile mentre è altissimo il rischio di rottura dei fragili legami sociali con il mondo esterno. Inoltre, la possibilità del periodo di isolamento iniziale e il trattamento previsto dal nostro ordinamento giudiziario sono difficili da realizzare. Se consideriamo che il costo per lo Stato al giorno per ciascun detenuto è pari a 200,00 euro, davvero ci troviamo di fronte a una situazione incredibile.
Il Comune di Bologna devei riprendere il governo politico in tema di esecuzione penale. Abbiamo organismi che dobbiamo saper far funzionare per mettere a sistema e integrare le risorse e competenze di Bologna.
E' stato presentato dal Consigliere PD Francesco Errani l'odg a favore di un indirizzo politico del Comune di Bologna in tema di Esecuzione penale Adulti e Minori e approvato unanime dal Consiglio comunale nella seduta del 10 ottobre 2011.
ORDINE DEL GIORNO A FAVORE DI UN INDIRIZZO POLITICO DEL COMUNE DI BOLOGNA IN TEMA DI ESECUZIONE PENALE ADULTI E MINORI , PRESENTATO DAL CONSIGLIERE ERRANI ED ALTRI IN DATA 18.07.2011
IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA
Premesso che
- l'art.73 comma V bis del D.P.R. n.309/90 così come modificato dal D.L. 30.12.2005n.272, convertito con legge 21 febbraio 2006 n.49, ha introdotto nel nostro ordinamento il lavoro di pubblica utilità;
- il decreto legislativo 30 aprile 1992, n.285, aggiornato con la legge 29 luglio 2010n.120, art. 186 comma 9 bis e 187 comma 8 bis "Disposizioni in materia di sicurezza stradale", ha apportato nuove modifiche al codice della strada in vigore dal 31 luglio 2010, introducendo la novità dei lavori socialmente utili per chi guida in stato d'ebrezza, ovvero un'attività non retribuita a favore della collettività da svolgere nel campo della sicurezza e dell'educazione stradale;
- l'art.13 bis dello Statuto del Comune di Bologna prevede la figura del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale;
- nel Protocollo d'intesa tra il Ministero di Grazia e Giustizia e la Regione Emilia Romagna per il coordinamento degli interventi rivolti ai minori imputati di reato e agli adultisottoposti a misure penali restrittive della libertà, pubblicato nel Bollettino Regione EmiliaRomagna n.46 del 8.4.98, parte terza - punto C, viene prevista la nomina, da parte delle Amministrazioni locali, dei Comitati locali in materia di esecuzione penale area adulti e area minori;
- come previsto ai punti C1b e C2b del protocollo d'intesa, spetta all'Amministrazione comunale di Bologna nominare il Comitato locale per l'area dell'esecuzione penale adulti e per l'area minori;
- con deliberazione della Giunta Progr.n. 943 del 16.6.1998, è stato nominato ilComitato per l'area dell'esecuzione penale adulti, aggiornato con deliberazione di Giunta del 29.01.2010 che ha modificato la composizione del citato Comitato.
Considerato che
- la Costituzione italiana afferma il principio che la pena ha fini di recupero e reinserimento sociale. Gli Enti locali sono pertanto chiamati a predisporre servizi ed interventi rivolti a detenuti, ex detenuti o comunque persone sottoposte a misure restrittive della libertà;
- il sovraffollamento è elemento che configura trattamento disumano e degradante ai sensi art.3 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo;
- il trattamento, cardine della nostra legge penitenziaria, è possibile solo laddove ci sia la possibilità di conoscere singolarmente i reclusi, impraticabile ove il loro numero sia elevato;
- la funzione rieducativa della pena, costituzionalmente sancita, prevede la possibilità che il condannato acquisisca gli strumenti per tornare a vivere in società senza rappresentare un pericolo per sé e per gli altri;
- lavori socialmente utili, riconciliazione, messa in prova, percorsi di riabilitazione dalle dipendenze da alcool e sostanze stupefacenti, e tutte le attività indirizzate alla riparazione e alla rieducazione del condannato rappresentano un requisito essenziale affinché anche le vittime si sentano tutelate;
- il Comune di Bologna svolge attività di indirizzo politico e fornisce servizi nella materia dell'esecuzione penale attraverso la Presidenza del Comitato Locale per l'Area dell'Esecuzione Penale Adulti e per l'Area Minori e partecipando ai Lavori dellaCommissione Regionale Esecuzione penale;
- il Comitato locale Consultivo, disciplinato da opportuno atto di Giunta, promuove ilcoinvolgimento e la partecipazione delle realtà del territorio (terzo settore, AUSL, rappresentanze sindacali, ect.);
- è interesse prioritario per l'Amministrazione comunale, considerata la situazione di difficoltà della Casa Circondariale di Bologna e dell'Istituto penale Minorile "P. Siciliani", fornire risposte adeguate promuovendo il coordinamento e la partecipazione tra i diversi attori pubblici e privati;
- in applicazione delle disposizioni normative, è stata stipulata una Convenzione per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità tra il Comune di Bologna e il Tribunale di Bologna.
SI IMPEGNA
- a chiedere la riattivazione dei lavori degli organi politici previsti in tema di"esecuzione penale". In specifico, del Comitato Locale Area Esecuzione Penale Adulti e Minori, e del Comitato Locale Consultivo così da promuovere la partecipazione della società civile;
- a dare adeguata divulgazione dell'opportunità offerta dalla Convenzione sopra citata per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità, anche alla luce dell'incontro del 16 maggio 2011 tra il Comune di Bologna e gli Uffici Giudiziari;
- di fronte al crescente sovraffollamento, alla carenza di risorse e ai difetti strutturali di un sistema al collasso, a favorire la più rapida e positiva discussione in seno ai lavori del Consiglio comunale e della V Commissione consiliare sulle principali problematiche che rendono il Carcere di Bologna luogo disumano per chi vi è ristretto e per coloro che vi lavorano;
INVITA
Giunta e Sindaco di Bologna a lavorare per permettere l'adozione delle misurenecessarie, in un ottica di valorizzazione della sussidiarietà così da favorire l'integrazione e il coordinamento dei diversi soggetti pubblici e privati anche rafforzando il collegamento con il mondo delle imprese ( profit e no profit ) per conformare le condizioni dei minori imputati di reato e degli adulti sottoposti a misure penali restrittive della libertà alle esigenze del rispetto delle condizioni minime richieste in materia di condizioni sanitarie, igieniche, e di reinserimento sociale e lavorativo.
"F.to: F.Errani, M. Ferri, R. Santi Casali, M. Benassi, M. Mignani, C. Melega, S. Lo Giudice, F. Critelli, M. Pieralisi, P. Caviano, L. Cipriani, L. Barcelò, Rossella Lama, Angelo Marchesini, Claudio Mazzanti,Tommaso Petrella, Mirka Cocconcelli, Stefano Aldrovandi, Massimo Bugani, Marco Piazza, Federica Salsi, Cathy La Torre.