Patrick Zaki compirà 30 anni in cella
È calato il silenzio su Patrick Zaki, rinchiuso in un carcere di massima sicurezza egiziano. Condannato, senza processo.
È il silenzio degli ignavi, su una vicenda drammatica che ci riguarda da vicino e che va avanti ormai da quasi 16 mesi. È un silenzio funzionale al regime egiziano, un silenzio che aiuta un governo repressivo a continuare a commettere violazioni dei diritti umani.
È passato oltre un mese da quando il Parlamento italiano ha impegnato il governo sulla cittadinanza e sul negoziato per attivare la Convenzione Onu contro la tortura. Il Parlamento ha votato in aprile, ma il Governo continua a tacere. Il Governo italiano non può lasciare morire lo studente di Bologna Patrik Zaki in carcere, per non pregiudicare gli “affari” tra Roma e il Cairo.
Se non fosse per la mobilitazione della società civile e il sostegno dei mezzi d'informazione, la drammatica situazione di Patrick Zaki rischierebbe di essere dimenticata.
Patrick Zaki compirà 30 anni il prossimo 16 giugno, in cella. Dobbiamo continuare a denunciare la violazione del diritto internazionale e chiedere che Patrick torni libero. Zaki non deve sentirsi abbandonato.
Il Governo italiano deve fare di più per la libertà di Patrick Zaki, studente e cittadino di Bologna illegalmente incarcerato. Deve fare di più per chiedere giustizia per Giulio Regeni. Il Governo deve alzare la voce e chiedere il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali per Patrick Zaki e i tanti che oggi ancora soffrono per la repressione del governo egiziano.