Emergenza freddo e disagio sociale

 emergenza freddo

Lunedì 6 febbraio 2012, il consigliere comunale PD Francesco Errani ha effettuato un intervento di inizio seduta in sede di Consiglio comunale in merito all'emergenza straordinaria dei senza tetto.

CONSIGLIO COMUNALE

Emergenza freddo e disagio sociale

Quella dei senza tetto è un'emergenza straordinaria, in giorni in cui le temperature raggiungono anche i 15 gradi sotto zero. In Europa sono più di 300 i morti per freddo. Parliamo degli "ultimi": persone con problematiche legate alle dipendenze ma anche donne e uomini in situazione di povertà relazionale ed economica. Oggi il confine tra la cosiddetta normalità di chi è in salute e chi rischia di ritrovarsi in una situazione di grave disagio è sempre più sottile. A volte basta un evento critico, un lutto o la perdita del lavoro, come conseguenza anche dell'aggravarsi della crisi economica.
Bologna, con il Piano Freddo e il sistema di accoglienza, ha costruito una rete di sostegno e solidarietà in cui tutti, attori istituzionali e mondo del volontariato, si sono attivati per dare una possibilità di rifugio e riparo per persone senza rete e alloggio. Un'azione straordinaria che può, se organizzata, diventare una buona pratica.
Dal 18/11/2011 al 23/01/2012 sono 387 le persone accolte, di cui 331 uomini e 56 donne. Gli italiani sono 81 mentre i cittadini stranieri sono 306. Ieri sera sono state accolte circa 490 persone e questa notte sono 500.
Le attività vanno dalla distribuzione di generi alimentari, pasti caldi, coperte e vestiti, a informazioni, accompagnamento alle strutture e accoglienza presso i dormitori o i container al parco nord. La rete è composta da diversi attori istituzionali e del mondo del volontariato. Oltre a Comune, Quartieri, Asp e Protezione Civile, sono attive associazioni, comitati, parrocchie, assistenti civici e semplici cittadini.

La buona politica è quella che fa diventare ordinario ciò che è straordinario. C'è un segnale di buona politica che può essere raccolto e trasformato in prassi ordinaria: si è creata una rete per il bisogno di difendersi dal freddo. Questa rete, se diventa un'organizzazione ordinaria, non è solo un buon esempio ma una buona pratica.
In questi giorni, ad esempio, un soggetto del volontariato cittadino ha permesso a persone che solitamente vengono ritenute solo un peso sociale, di sentirsi utili impegnandosi per la spalatura della neve in diverse zone della città.
Far assumere alla rete che si è costituita, provando anche ad allargarla, questa logica è un'occasione da non perdere. Si può far capire che l'assistenzialismo non è solo dannoso perché abitua le persone a rifugiarsi nell'assistenza, ma è anche costoso, è economicamente svantaggioso rispetto al realizzare opportunità di attività. Bisogna far capire non solo le buone ragioni etiche e sociali ma anche quelle economiche di una politica inclusiva. Dall'aiuto, in cui c'è chi aiuta e chi è aiutato, spesso prigionieri ciascuno del rispettivo ruolo che tende a non modificarsi, all'aiuto reciproco, in cui si evolve dai ruoli di partenza. Quest'esempio credo sia di valore perché permette di collegare una situazione di emergenza alla possibilità di attivare le risorse delle persone.
Un ringraziamento a tutti coloro che si sono attivati, volontari, associazioni e Amministrazione comunale, ma anche una riflessione per aprire una prospettiva inclusiva per la politica. Una logica che credo possa guidare tutte le politiche, per passare da un'emergenza continua a una gestione ordinaria degli interventi.