Chiediamo la liberazione di Aung San Suu Kyi e del popolo birmano Posta in arrivo Francesco Errani
In queste ore, ascoltiamo notizie drammatiche dal Myanmar.
Dopo il colpo di stato del 1 febbraio, avvenuto poche ore prima dell'insediamento del nuovo Parlamento nato dalle elezioni politiche dell’8 novembre scorso, i militari stanno stritolando il popolo birmano e lo stato di diritto. Molti arresti, incarcerazioni di massa, ordine alle forze armate di sparare sui manifestanti, oscuramento di internet, interruzioni della telefonia.
Nel Paese, sta crescendo la disobbedienza civile, con anche atti di obiezione di coscienza.
Credo importante intervenire, oggi, in tutti i modi possibili e a tutti i livelli, per chiedere la liberazione degli arrestati e il ritorno alla democrazia come è scritto nella dichiarazione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU del 4 febbraio.
L'Esercito del Myanmar sta sequestrando un intero paese e credo importante condannare il golpe, sostenere la nostra concittadina Aung San Suu Kyi e il popolo birmano.
I Parlamenti democratici e il Consiglio comunale di Bologna devono difendere la democrazia, quando altri vogliono soffocarla contando sull’indifferenza. Onorare la Resistenza significa questo.
Mi auguro che in Myanmar sia possibile ristabilire la democrazia e che Aung San Suu Kyi possa tornare presto a Bologna, la sua città.
Spero sia possibile approvare oggi la proposta di Ordine del giorno del Consiglio comunale, perché il Myanmar ha bisogno del sostegno della comunità internazionale e anche di noi.
OdG per chiedere la liberazione di Aung San Suu Kyi e di tutti gli altri prigionieri politici