L’inverno dei migranti sulla rotta balcanica
Non solo il Mediterraneo, c'è anche la rotta balcanica tra le vie d'ingresso in Europa di migranti e richiedenti asilo. Nel corso degli ultimi cinque anni, sono state centinaia di migliaia le persone fuggite dai loro Paesi in difficoltà, a causa di guerre o persecuzioni. Dal 2018, il passaggio su questa rotta termina spesso in Bosnia, dove attualmente le stime parlano di circa 9mila tra migranti e richiedenti asilo ospitati in cinque campi: due vicino a Sarajevo e tre nel cantone di Una - Sana. Si tratta di intere famiglie, uomini e donne, ragazzi e minori non accompagnati provenienti da Afghanistan, Pakistan, Siria e Iraq.
Le condizioni per migranti e richiedenti asilo bloccati lungo la rotta balcanica sono disumane e inaccettabili. Circa 900 persone vivono in campi e alloggi di fortuna nella zona di Lipa, in Bosnia, sottoposti alle rigide temperature invernali che scendono fino a 10 gradi e in piena emergenza umanitaria. La situazione è disperata ed è urgente un intervento della comunità internazionale, il prima possibile, per garantire un'accoglienza dignitosa e sicura, per sviluppare un sistema che tuteli la vita e i diritti dei migranti e dei richiedenti asilo.
Se non vogliamo essere complici di questa strage a pochi km dai nostri confini, è importante non abbandonare i migranti senza riparo e al gelo.
I parlamentari europei, eletti nelle liste del Partito Democratico, da Elisabetta Gualmini a Pietro Bartolo a Simona Bonafè e Pierfrancesco Majorino, chiedono all'Europa e ai singoli governi di agire al più presto e una strategia politica sull'immigrazione più coraggiosa che abbia al centro il tema del rispetto dei diritti umani e la condivisione della responsabilità comune dell'accoglienza. Come Consiglieri comunali, possiamo chiedere a Governo e Regione di aprire corridoi umanitari per consentire ai profughi di raggiungere l’Europa e possiamo sostenere Ipsia e Caritas che operano in Bosnia, in collaborazione con la Croce Rossa, e si occupano dell'approvvigionamento di legna che i migranti usano per riscaldare o cucinare, dell'abbigliamento invernale e tutto quanto possa servire per proteggersi dalle rigide temperature, l’acquisto di cibo e materiale per il primo soccorso: