Uccisa in Siria Hevrin Khalaf, attivista per i diritti delle donne
Trentacinque anni, segretaria generale del Partito Futuro siriano, Hevrin Khalaf era un'attivista che aveva dedicato la sua vita alla lotta per la coesistenza pacifica fra curdi, cristiano-siriaci e arabi.
Sabato 12 ottobre è stata uccisa in un agguato delle milizie filo-turche nel Nord Est della Siria. Stava cercando di raggiungere la città di Qamishli, insieme al suo autista, quando è stata fermata dai miliziani arabo-siriani tra i quali militano diversi jihadisti alleati delle forze militari turche di Erdogan.
Hevrin Khalaf era laureata in ingegneria civile e lottava per i diritti delle donne. Il 5 ottobre aveva parlato in pubblico per l'ultima volta, sostenendo che i tentativi turchi «di occupare questa terra per difendere il suo popolo non corrispondono alla realtà» e rivendicando il ruolo svolto dalle forze democratiche siriane nella liberazione del Nord Est della Siria dai gruppi terroristici. Il presidente del parlamento europeo David Sassoli ha ricordato che “la sua uccisione, opera di terroristi islamisti, più attivi dopo l'invasione dei territori curdi da parte della Turchia, è un orrore su cui la comunità internazionale dovrà andare fino in fondo”.
Gentile Presidente, tra le vittime di questa guerra c'è proprio chi si è battuto per la pace e il dialogo. Nella giornata mondiale di mobilitazione contro l'attacco della Turchia di Erdogan al popolo curdo del nord della Siria, anche a Bologna sono scese in piazza centinaia di persone. Credo importante che anche il Consiglio comunale di Bologna esprima lo sdegno per questo crimine e prenda posizione contro l'attacco militare turco che ha tra le sue vittime proprio chi in questi anni si è battuto per la pace e il dialogo.
La comunità internazionale deve agire per porre fine all’invasione e all’occupazione della Turchia nella Siria del nord.