Un "albo” comunale per le persone richiedenti asilo
Anche Bologna, come Milano, può e deve istituire un "registro" per i richiedenti asilo, uno strumento che permetterà al Comune di Bologna di tutelare quei migranti che, per effetto del decreto Salvini, non potranno più iscriversi all'anagrafe cittadina.
Si tratta di una proposta concreta che non comporta violazione delle norme del decreto sicurezza, ma punta a correggerne le storture e che ha l'obiettivo di mantenere una relazione con le persone che risiedono nel nostro territorio, estendendo i servizi comunali ai migranti iscritti nell'albo.
Lunedì 14 gennaio ero già intervenuto ad inizio seduta per anticipare la proposta.
I rifugiati in attesa di risposta sulla loro domanda di protezione internazionale potranno così avere un "attestato" dell’anagrafe col quale richiedere prestazioni assistenziali, cure mediche e iscrizioni per i figli a scuola. Anche a Bologna possiamo provare a risolvere i problemi creati dal decreto sicurezza senza trasgredire la legge ma aiutando i migranti in possesso di regolare permesso di soggiorno quando hanno bisogno di curarsi o di accedere ai servizi a cui hanno diritto anche gli stranieri come tutti i cittadini.
Se vogliamo affrontare il tema dei migranti per favorire percorsi di emersione dall'illegalità è importante il collegamento con i servizi sanitari, sociali e per il lavoro, per accompagnare le persone verso una situazione di legalità, riconoscendo i diritti sociali e civili a tutti i cittadini, anche non comunitari.
Come Milano, anche la città di Bologna può e deve tutelare chi è più debole e non permettere che chi chiede protezione internazionale sia lasciato in strada e spinto nell’illegalità,con il rischio di rendere le nostre città più insicure.