La sfida dell'accoglienza dei minori
Oggi a Bologna insieme al progetto della Regione Emilia-Romagna Pueri, viene presentata una legge che è segno di vera innovazione sociale. Una legge che rappresenta un modello in Europa, nella quale il tema della protezione dei minori stranieri non accompagnati viene affrontato mettendo in campo una piena cittadinanza attiva.
La legge Zampa suiminori migranti non accompagnati che arrivano in Italia (sono oltre 15mila nel 2017) nasce su stimolo di associazioni come Save the Children e vuole riconoscere i diritti della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, rafforzando il ruolo fondamentale del tutore che è figura fondamentale in grado di fare da ponte tra il minore e gli altri attori che incontrerà una volta arrivato in territorio italiano, per favorirne l’integrazione.
Spesso i bambini migranti non accompagnati, soprattutto coloro che arrivano sui barconi, restano nei centri di accoglienza insieme agli adulti. La legge prevede i tutori volontari e gli affidi familiari, da considerarsi prioritario rispetto alla permanenza in strutture di accoglienza. Sono 200 i tutor del progetto ragionale Pueri che hanno seguito più di 1.400 bambini tra giugno e febbraio, educatori, assistenti sociali, psicologi e mediatori culturali in grado di farsi carico del vissuto drammatico delle bambine e dei bambini migranti.
Anche l’UNICEF ha promosso la legge italiana sui minori stranieri non accompagnati, come esempio di protezione dei minori migranti dalle discriminazioni o abusi. L’Italia è in prima linea nella difficile gestione di uno dei fenomeni più complessi dei nostri tempi e l’Europa può assumere il progetto Pueri e la legge Zampa come modello sociale di integrazione.
Il resto del Carlino - 25/02/2018