Verità e giustizia per Giulio Regeni
Giovedì 25 gennaio anche Bologna si è tinta di giallo per Giulio Regeni. A due anni esatti dalla scomparsa del ricercatore italiano, alle 19.41, oltre 100 piazze in tutta Italia hanno risposto all'appello della famiglia e di Amnesty International per chiedere verità e giustizia per il giovane torturato e ucciso in Egitto.
Era il 25 gennaio 2016, l'ultimo giorno di un giovane ricercatore italiano, ucciso e torturato in Egitto. Giulio Regeni aveva 28 anni ed era un dottorando dell’Università di Cambridge.
Nel mandato precedente il Consiglio comunale di Bologna ha approvato un Ordine del Giorno per sostenere la campagna di Amnesty International, per non permettere che l'omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere dimenticato.
È importante continuare a chiedere con forza ai governi egiziano e italiano, e all’Unione Europea, di far luce sull’uccisione di Giulio Regeni.
Anche Palazzo D'Accursio deve continuare a sostenere la campagna lanciata da Amnesty International per non permettere che l'omicidio del giovane ricercatore italiano finisca per essere catalogato tra le tante "inchieste in corso" o peggio, per essere collocato nel passato da una "versione ufficiale" del governo del Cairo.
A distanza di due anni dall'omicidio in Egitto di Giulio Regeni, è importante continuare a sostenere la campagna di Amnesty International che chiede "Verità per Giulio Regeni" (https://www.amnesty.it/appelli/corri-con-giulio/). Non dobbiamo permettere che l'uccisione di Giulio finisca per essere dimenticata.
Potremo fermarci solo davanti alla verità. Lo dobbiamo alla famiglia di Giulio, ai suoi amici e colleghi che da ogni parte del mondo chiedono verità. Lo dobbiamo a tutti noi e alla nostra dignità.