Suicida per la crisi, si uccide donna bolognese senza lavoro
Propongo di ricordare con un minuto di silenzio la nostra concittadina Daniela Castagni. La signora Castagni ha lasciato scritto che il motivo della sua tragica scelta è il lavoro che, dopo il licenziamento dall'azienda in cui lavorava come contabile, ora, a 55 anni, non riusciva più a trovare. Il lavoro ci dà dignità, identità, senso e riconoscimento sociale, oltre che essere condizione necessaria alla sopravvivenza. Quando ciò viene meno, il mondo può apparirci inabitabile. Occorre che ogni donna e uomo delle nostra città sappia di poter contare, nel momento di un bisogno importante, su servizi che lavorano per rendere la città un contesto abitabile soprattutto nelle situazioni di difficoltà e fragilità sociale come quello che stiamo vivendo.
In Italia sono più di un milione e mezzo le persone, sopra i 40 anni, che hanno perso il lavoro, persone senza diritti e forme di protezione. Purtroppo sono almeno 8 le persone che, dall'inizio di aprile, hanno deciso di togliersi la vita perché disoccupate o sull'orlo del fallimento e schiacciate dai debiti. Il rischio è che la crisi economica si trasformi in una gravissima crisi umana.