"Cambiare il Paese e non denigrarlo", scelgo questo suggerimento di Carlo Azelio Ciampi come riferimento guida per una riflessione sulla scuola, sulle tante problematiche sollevate da presidi, insegnanti e genitori in questo avvio di anno scolastico, e in particolare sull'esclusione di una studentessa disabile di un Istituto secondario superiore della nostra provincia dalla possibilità di essere in classe il primo giorno di scuola assieme ai propri compagni.
Il preside di quella scuola motiva la decisione con l'impossibilità di garantire per quella giornata il servizio scolastico, non potendo contare sull'insegnante di sostegno. La famiglia sostiene ovviamente il diritto della studentessa di frequentare le lezioni come avviene per i suoi coetanei. Le due rappresentazioni di diritto sono entrambe giuste. Ma sono rappresentazioni che inevitabilmente confliggono, poiché si polarizzano in posizioni che si escludono a vicenda.
Non sappiamo quali siano stati i pensieri ed i sentimenti della studentessa, possiamo solo immaginare l'intreccio delle emozioni collegate al sentire che quanto sta avvenendo riguarda lei e, in particolare, la sua presunta mancanza di autonomia che invece viene riconosciuta ai suoi coetanei i quali, a loro volta, si saranno chiesti perchè la loro compagna non sia con loro e che ne abbiano dedotto che quella ragazza non possa fare a meno dell'insegnante che sono abituati a vedere sempre accanto a lei.
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