Domanda di attualità “Coronavirus e chiusura dei mercati contadini”
Gentile Assessore, con il Decreto Sicurezza del 9 marzo u.s. l’Italia è considerata “zona rossa” e il Comune di Bologna ha deciso anche di sospendere tutti i mercati rionali e agricoli, per evitare il rischio di ulteriori contagi. Sono quindi sospesi tutti i mercati di vendita diretta di prodotti agricoli biologici e a Km 0 del territorio, compresi i mercati promossi dall’Associazione Campi Aperti. In questa difficile situazione, le chiedo cosa è possibile fare per garantire l’approvvigionamento alimentare della cittadinanza, nel rispetto delle ordinanze regionali e dei decreti ministeriali, per coordinare le misure di contenimento dell’epidemia da Coronavirus che prevedono il mantenimento dei servizi di fornitura dei generi di prima necessità, compresi i generi alimentari prodotti dalle aziende agricole della nostra città, Bologna.
Credo che, garantendo le necessarie cautele per contrastare la diffusione del contagio da Coronavirus, sia possibile valutare e ricercare possibili soluzioni per permettere canali di vendita “sicuri” di prodotti freschi e del territorio distribuiti dai mercati contadini. Ad esempio, potrebbe essere possibile individuare luoghi di consegna e ritiro, permettendo di dare continutà al servizio al cittadino, senza compromettere le misure di sicurezza previste contro il contagio coronavirus. Luoghi sicuri e controllati, quindi, per le consegne e il ritiro, fissando delle procedure per poterli gestire come "luoghi sicuri", dove i cittadini possano recarsi a fare la spesa, tenendo le distanze come accade oggi nei supermercati ed anche nei negozi più piccoli.
Risposta dell'assessore Aitini
"Gentili consiglieri, esercitando i poteri riconosciutigli dalla legge (art.50 del Decreto Legislativo 267/2000) a tutela della salute dei cittadini, il Sindaco, assieme a tutta l'Amministrazione, ha deciso il divieto di svolgimento delle attività di commercio su area pubblica nei mercati previsti dal Piano delle Aree approvato con delibera di Consiglio Comunale 375824/2016, ad esclusione dei Mercati rionali e del Mercato Cittadino Diffuso A e compresi i mercati agricoli e quelli sperimentali", considerato che per tali attività si è in presenza di condizioni strutturali e organizzative che non onsentono una verifica agevole del rispetto delle distanze di sicurezza interpersonale. Tali misure possono essere invece più facilmente riscontrabili e organizzate nei cosiddetti 'mercati rionali', equiparabili di fatto a strutture di vicinato, la cui apertura è confermata a tutt'oggi nei diversi provvedimenti del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Presidente della Regione. Al contrario, tutti gli altri mercati, a partire appunto dai mercati agricoli oggetto delle vostre domande, non consentono una gestione e una verifica del rispetto delle distanze di sicurezza interpersonali. Questo lo abbiamo anche visto nei mercati che si sono svolti nei giorni precedenti alla scelta di fare l'ordinanza, nei mercati agricoli che si sono svolti nel fine settimana precedente, quando eravamo già all'interno dell'emergenza sanitaria: non riuscivano, nonostante l'impegno di molti operatori, a gestire un afflusso molto importante di persone, cosa di persé positiva, ma nemmeno i gestori erano nelle condizione di gestirlo in sicurezza. Da qui la scelta più stringente che però crediamo sia necessaria. Siamo nel momento più difficile dell'emergenza o ci stiamo arrivando, dobbiamo tutti essere responsabili e dare dei messaggi molto chiari: uscire il meno possibile, restare in casa, bisogna evitare in ogni modo i contatti sociali, che all'interno di un mercato che dura poche ore o una giornata è impossibile evitare. Siamo tutti consapevoli delle difficoltà che stanno vivendo le attività commerciali in generale e in questo caso gli operatori dei mercati e i produttori agricoli, stiamo lavorando con la Regione per far sì che abbiano tutte le tutele necessarie. Rispetto alle misure di sostegno, da una prima lettura delle misure economiche approvate dal Governo con il decreto 'Cura Italia', ritengo possano essere applicabili l'art. 49 (Fondo centrale di garanzia PMI) e l'art.78 (Misure a favore del settore agricolo e della pesca). So che alcuni mercati agricoli si sono organizzati per fare consegne a domicilio ai loro clienti. Li ringrazio e chiedo solo che le consegne vengano fatte nel rispetto totale della sicurezza di chi porta e di chi riceve la spesa. Però devo dire che hanno dimostrato grande senso di responsabilità e di capacità di sopperire all'impossibilità di fare il mercato, lavorando in un altro modo. Sono d'accordo con la consigliera Clancy, passata l'emergenza convocherò subito il tavolo dei mercati agricoli per confrontarci sulla situazione. Molti operatori agricoli mi hanno scritto, ho un plico di risposte da dare, che si aggiunge alla mole di lavoro di questi giorni, risponderò a tutti,
anche Campi Aperti che sta aspettando una risposta. Chiedo a loro e a tutti di capire il momento, in cui dobbiamo avere la responsabilità di diminuire o annullare nel nostro lavoro quotidiano i contatti sociali, e che in un mercato, nonostante gli sforzi degli operatori, che voglio ribadire ancora che ci sono stati, all'interno di una piazza è impossibile garantire che sia rispettata da tutti la distanza di almeno un metro. In generale il messaggio che dobbiamo dare è di stare in casa e di non creare dei momenti per andare a fare la spesa al mercato agricolo. La spesa si può fare, ci sono i supermercati aperti, però hanno un orario di apertura molto più ampio e su tutti i giorni della settimana, oltre a essere in strutture dove è più facile riuscire a diminuire l'afflusso di persone. Capisco le difficoltà e il nostro impegno è di vederci appena superata l'emergenza e decidere le misure che potremo mettere in campo per iutarli".