Migranti: quasi 250 i morti nel Mediterraneo a gennaio

Gentile Presidente, secondo l'Oim (l'Organizzazione mondiale per i migranti) nel 2018 sono arrivati in Europa via mare circa 11mila migranti e rifugiati.

In Italia gli arrivi sono 5.457 e le vittime 337; in Spagna gli arrivi sono 2.540 e le vittime 105; in Grecia gli arrivi 2.915 e in Turchia gli arrivi sono 37. In totale quindi sono arrivati in Europa 10.949 migranti e 442 sono le persone morte.

Gli arrivi sono diminuiti rispetto al 2017 (erano stati 20.051), ma in percentuale i morti sono aumentati.

Tra i 91 migranti approdati a Pozzallo a bordo della nave dell'Ong spagnola Proactiva Open Arms, c'era un giovane eritreo di 22 anni arrivato in condizioni disperate: il giovane è morto per fame e per la malnutrizione.

Al confine con la Francia, a febbraio una giovane donna nigeriana incinta è morta dopo il parto: la donna era stata respinta dalla polizia francese ed era ricoverata a Torino dove è nato il bimbo.

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Il "Bus della Libertà" contro la cosiddetta (e inesistente) "teoria gender"

L'assessora alle Pari opportunità e differenze di genere e ai Diritti Lgbt, Susanna Zaccaria, ha risposto alla domanda di attualità del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) sull'iniziativa del bus "anti gender" e sulle politiche di educazione alle differenze di genere.

Domanda d'attualità del consigliere Errani
Lunedì il "Bus della Libertà" ha fatto tappa a Bologna per "protestare" contro la cosiddetta (e inesistente) "teoria gender", contenuta nei suoi programmi scolastici.
Vorrei ricordare che l’insegnamento di genere a scuola risponde all’articolo 3 della Costituzione Italiana, che chiede di non discriminare in base alla religione o all’orientamento sessuale. È un tema che riguarda le pari opportunità e anche l’obiettivo della legge “Buona Scuola” è di educare alla parità tra i sessi e alle uguali opportunità.

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Diritto di voto ai cittadini stranieri

Question Time, chiarimenti sul diritto di voto per i cittadini stranieri residenti

L'assessora con delega ai Diritti dei nuovi cittadini, Susanna Zaccaria, ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) sul diritto di voto amministrativo per i cittadini stranieri residenti.

Domanda d'attualità del consigliere Errani:

Un esercito di “cittadini di fatto” a cui è negato il più elementare dei diritti costituzionali: quello di voto e partecipazione alla vita politica del Paese. Secondo l'Istat, al 1 gennaio 2017, sono 3.714.137 i cittadini non comunitari regolarmente presenti in Italia, di cui il 78% per cento maggiorenne.
Nel 1992 il Governo italiano ha ratificato la Convenzione di Strasburgo promossa dal Consiglio d'Europa, prendendo l'impegno di: “concedere il diritto di voto e eleggibilità alle elezioni locali ad ogni residente straniero, a condizione che questi abbia risieduto legalmente nello Stato Ue nei cinque anni precedenti alle elezioni” (Articolo 6, comma 1).
Un quarto di secolo dopo la situazione non è cambiata di una virgola per i non comunitari.

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Bologna, allarme suicidi in carcere

Sono 992 le persone che, dal 2000 ad oggi, si sono suicidate in carcere in Italia. Nel 2017, in Emilia-Romagna, sette detenuti si sono tolti la vita.

E sono numerosi i detenuti che tentano il suicidio e che vengono salvati dagli agenti di polizia penitenziaria o dai compagni di cella, senza che la cosa faccia troppo notizia.

Il momento che segue la convalida dell'arresto o dell'esecuzione della custodia cautelare è il più critico, perché vengono a mancare tutti i punti di riferimento, tutti i destinatari di provvedimenti dovrebbero essere sorvegliati a vista nei primi giorni di detenzione. Ma il personale di Polizia Penitenziaria è sempre meno come anche gli educatori in servizio.

La Corte europea dei diritti umani, nel 2013 con la sentenza Torreggiani ha condannato l’Italia per la violazione dell’art. 3 della Convenzione europea dei diritti umani (CEDU). E le “celle aperte”, cioè senza mandate per otto ore al giorno, consentono ai detenuti la libertà di muoversi nelle sezioni e negli eventuali spazi comuni. È una rivoluzione irreversibile, tornare indietro non è soltanto contro la legge ma soprattutto contro i diritti del detenuto. Lo stesso ordinamento penitenziario all’articolo 6 definisce le celle camere destinate al solo pernottamento, è il cosiddetto “regime aperto” che ci adegua ai dettami europei di dignità umana. Uno stato democratico infatti ha il dovere di garantire condizioni di vita dignitose anche in un luogo di restrizione. Il carcere non dovrebbe infatti punire, ma rieducare.

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La sfida dell'accoglienza dei minori

Oggi a Bologna insieme al progetto della Regione Emilia-Romagna Pueri, viene presentata una legge che è segno di vera innovazione sociale. Una legge che rappresenta un modello in Europa, nella quale il tema della protezione dei minori stranieri non accompagnati viene affrontato mettendo in campo una piena cittadinanza attiva.

La legge Zampa suiminori migranti non accompagnati che arrivano in Italia (sono oltre 15mila nel 2017) nasce su stimolo di associazioni come Save the Children e vuole riconoscere i diritti della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia, rafforzando il ruolo fondamentale del tutore che è figura fondamentale in grado di fare da ponte tra il minore e gli altri attori che incontrerà una volta arrivato in territorio italiano, per favorirne l’integrazione.

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