Facciamo il punto - sabato 17 dicembre 2011

Ben ritrovati all'appuntamento con la newsletter. Un modo per restare in contatto, fare il punto della situazione e per evitare di parlarsi solo in campagna elettorale. Provo a riassumere sinteticamente alcune attività che mi hanno visto impegnato da settembre ad oggi:

- lunedì 10 ottobre è stato approvato all'unanimità il mio primo Ordine del Giorno (n.46/2011) sulla situazione drammatica del sistema carcere a Bologna. Un punto di partenza perchè la politica torni a occuparsi dei più deboli. Voglio ringraziare in particolare Gisberto Cornia, Massimo e Paola Ziccone [leggi l'intervento e l'ordine del giorno];

- lunedì 24 ottobre è la volta del secondo Ordine del giorno (n.37/2011) approvato a maggioranza (astenuta la destra): un passo in avanti nella battaglia per la trasparenza! [leggi l'intervento e l'ordine del giorno]. Anche qui un grazie a Salvatore Vassallo.

Gli ordini del giorno sono atti di indirizzo e richiedono un faticoso lavoro fatto di studio, incontri e relazioni, ma devono anche tradursi in azioni concrete attraverso gli Assessori competenti. Il mio compito sarà quindi anche quello di lavorare insieme alla Giunta per dare reale efficacia alle scelte del Consiglio comunale.

In questi mesi ho avanzato anche due nuove proposte che potrebbero essere approvate in Consiglio entro la fine dell'anno: - investire nella scuola le cifre recuperate dagli evasori fiscali [leggi l'intervento e l'ordine del giorno], proposta ripresa anche dal Fatto Quotidiano (leggi l'articolo); - sostenere la cooperazione sociale di tipo b per l'inserimento lavorativo di persone in situazione di svantaggio [leggi l'intervento e l'ordine del giorno] attraverso affidamenti diretti e clausole sociali, partendo dall'esperienza significativa svolta a Torino; ho avviato questo percorso insieme all'Assessore Amelia Frascaroli.

Per quanto riguarda il territorio, ho partecipato attivamente ad alcuni progetti. Il 28 ottobre con il Cantiere delle sostenibilità [progetto EticaLame] insieme alle Associazioni di volontariato attive sul territorio della zona Lame, mentre in Cirenaica ho contribuito alla promozione del laboratorio di progettazione partecipata del giardino di via Barontini [progetto promosso dall'Associazione Spazi Aperti spaziaperti.wordpress.com, grazie alla generosità di cittadini attivi che desiderano prendersi cura del proprio territorio], che ha avuto il sostegno dell'Assessore all'Ambiente Patrizia Gabellini e dell'Urban Center del Comune di Bologna. Il 26 novembre si è svolto il primo incontro mentre il 19 dicembre è previsto il secondo appuntamento.

Naturalmente vi terrò aggiornati sugli sviluppi.

Infine, vi invito ad un incontro in cui rendervi partecipi della mia attività in Consiglio Comunale, presentarvi alcune novità e, soprattutto, raccogliere le vostre idee e rispondere a domande o dubbi sull'attività del Comune di Bologna.

Vi aspetto sabato 17 dicembre 2011 dalle 16:00 alle 19:00 presso Sala Imbeni di Palazzo d'Accursio.

Sarà anche l'occasione per rivedersi e fare un brindisi insieme prima delle feste. Per chi fosse interessato, segnalo anche la mia intervista al Corriere della Sera a proposito del People Mover e la mia dichiarazione sulla Consulta delle Associazioni familiari del Comune di Bologna ripresa da alcuni quotidiani. A presto, Francesco

 

Situazione Carcere Dozza - Ennesima Tragedia

 

Intervento di inizio seduta del Consigliere comunale Pd Francesco Errani in sede di Consiglio comunale il 21 novembre 2011.

CONSIGLIO COMUNALE

Situazione Carcere Dozza - Ennesima tragedia

È difficile intervenire, soprattutto per chi fa politica, e quindi prova a ricercare soluzioni, a dare risposte concrete, di fronte all'ennesimo episodio drammatico, la morte di un detenuto venerdì, è il 59esimo suicida da gennaio ad oggi nelle carceri italiane. Non è in discussione il diritto - dovere di pagare la pena, ma occorre denunciare la mancanza di una prospettiva futura per persone come  Antonio, persone chesono sotto le macerie di vita, fragili, cittadini che   probabilmente si sentono soli, senza un futuro. È paradossale la situazione del sistema carcerario italiano, quando la maggioranza dei reati potrebbero prevedere la domiciliazione. La media dei nuovi ingressi alla Dozza di Bologna è di quattro ingressi  al giornopiù quattro per trasferimenti, ovviamente parliamo anche della  domenica e del Natale. Gli educatori sono solo otto invece che tredici, e la capienza di 490 è abbondantemente superata, siamo oltre le 1.100 presenze. Il personale di Polizia, mancano 200 agenti che dovrebbero occuparsi della sorveglianza ma anche di accompagnare i detenuti per le attività, va rafforzata l'equipe multidisciplinare  presente alla Dozza, soprattutto con personale sanitario. Di fronte al crescente   sovraffollamento e al calo di risorse siamo oltre l'emergenza, il sistema è al collasso, ripeto siamo oltre le 1.100 presenze, solo 498 sono i detenuti definitivi, più del 60% dei detenuti sono in attesa di giudizio, più del 62% sono stranieri, e condizioni  igienico - sanitarie sono drammatiche per chi lavora e per chi è detenuto. Da gennaio a luglio il flusso di nuovi ingressi alla Dozza è stato superiore alle 1.000 presenze, di questi 531 sono usciti dalla Dozza nei prossimi sei mesi. Il costo per lo Stato, la spesa per il cittadino è di 200 euro al giorno per detenuto. In questa  situazione nessuna socializzazione è possibile, ma anzi c'è il rischio addirittura dei legami sociali, non è possibile il periodo di isolamento così come è previsto dalla Legge, non è possibile l'avvio di un trattamento socio - educativo così come previsto dall'ordinamento penitenziario.

La verità della crisi della destra di un  modello culturale e sociale, di leggi fallimentari come la Legge Bossi - Fini, come il Decreto Maroni - Alfano, leggi che aumentano le disuguaglianze, producono marginalità, fatture, distanza, escludono, non garantiscono diritti, tutele e opportunità per i poveracci. La detenzione, una legge che doveva essere l'estrema  ratio oggi è la normalità, è diventata una norma. Il 10 ottobre questo Consiglio ha  approvato all'unanimità un ordine del giorno sull'esecuzione penale, abbiamo deciso di occuparsi e di partire dagli ultimi, da chi è più in difficoltà. Il Comune non ha grandi competenze, ma di fronte a questo sovraffollamento disumano c'è la volontà  - da parte di questa Amministrazione - di riattivare in tempi brevi il Comitato locale per l'area dell'esecuzione penale, e quindi riattivare una rete di soggetti pubblici e privati che possano intervenire. Penso ai progetti per il lavoro, all'apicoltore presente nel carcere per la produzione del miele, al RAEE, il laboratorio per il trattamento di materiali elettrici in collaborazione con Hera, penso all'azienda in  carcere in collaborazione con l'IMA, GD, con la Marchesini, aziende private che  investono risorse, non solo umane ma anchefinanziarie. Penso al laboratorio della  sartoria per le donne, e penso a proposito del progetto per i graffiti, perla pulizia del patrimonio cittadino, quattro detenuti hanno ripulito il Liceo Copernico e stanno  lavorando al Galvani e all'Aldrovandi Rubiani. Deve essere fatto uno sforzo, un cambiamento anche a livello nazionale, c'è un nuovo Governo, c'è un nuovo Ministro, bisogna ridurre l'accesso al carcere, promuovere misure alternative. Un terzo dei detenuti oggi in carcere ha problemi legati alle tossicodipendenze, e quindi a reati connessi legati all'uso di sostanze, il 10% degli extracomunitari è in carcere per il reato di clandestinità, quando sono persone che non hanno un luogo dove stare e questa Legge li obbliga a rimanere nascosti e quindi avvicinabili dalla  criminalità. Io credo che il percorso sia questo, uscire da logiche basate solo all'emergenza per permettere a persone come Antonio di fare un passo avanti e non indietro.

Ricadute della manovra finanziaria

Consiglio comunale straordinario 26 settembre 2011

Intervento del Consigliere PD Francesco Errani

CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO

Ringrazio gli Assessori presenti, ringrazio anche e soprattutto le parti sociali che sono intervenute questa mattina. È stata un'occasione di riflessione ma anche di proposte. Ci siamo chiesti, abbiamo chiesto loro di capire cosa può fare il Comune rispetto alle sue competenze. Io credo che le parole chiave in questo momento siano due, quella che abbiamo ascoltato di più in questi giorni che è la parola recessione, è una parola che fa paura, che rischia di immobilizzare un Paese e anche una città. È una parola che ti costringe a pensare solo in termini di tagli o di tariffe. La manovra, lo abbiamo detto, ha un costo enorme. Chi rischia di pagarne il conto è il cittadino, l'impiegato, il piccolo commerciante, la famiglia, i giovani e soprattutto chi è più debole.
Ricordava il collega Pieralisi la puntata di ieri sera di Iacona Presa diretta. Descrive un Paese in difficoltà, dove aumentano le disuguaglianze, un Paese pieno di fratture economiche, sociali, territoriali. Sono immagini terribili, difficili da accettare, soprattutto per chi vuole fare politica, ma è una motivazione in più per provare insieme a trovare delle soluzioni. In Emilia Romagna, a Bologna, dobbiamo però raccontare un'altra storia. l'Emilia Romagna è una Regione ricca perché storicamente ha investito nel welfare. Ha fatto questa scelta a differenza di altre Regioni. Ha investito nel welfare sapendo, prima il collega parlava di coesione sociale, che questo era un vantaggio per tutti. Pensando ai nidi e legandoli all'occupazione femminile, investendo nella scuola e quindi nell'apprendimento, nella possibilità di crescita per i giovani, pensando e immaginando una società non di sudditi, non di dipendenti, come abbiamo visto ieri sera, ma una società di cittadini attivi in grado di poter dare un contributo. Voglio anche io ricordare e sottolineare la questione dei giovani. L'Ocse ci dice che questo non è un Paese per giovani. Sono precari metà dei giovani; uno su tre è disoccupato. Dobbiamo anche dirci che i giovani precari sono ormai già vecchi, perché sono quarantenni. Dobbiamo dirci che i giovani ricercatori sono già vecchi e dobbiamo dirci che il laureato oggi con un master rischia di dover fare un colloquio per un call center. Questo è umiliante. È umiliante per una generazione che desidera dare un contributo. Dobbiamo sapere che questi sono i nostri figli, i nostri nipoti. E una politica che non ha attenzione verso i giovani, è una politica che non ha attenzione verso il futuro del Paese.

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