Chi nasce in Italia è italiano
Lo “Ius Soli”è una legge di civiltà che va fatta, soprattutto perché è rivolta alla parte più debole della nostra società: bambine e bambini che, pur essendo nati da genitori stranieri, si sentono italiani e frequentano le nostre scuole insieme ai nostri figli. È una legge che risponde alle nuove esigenze che la società ci pone davanti. Riconosciamo diritti ma anche responsabilità, diritti ma anche doveri che aiutano l'integrazione.
La cittadinanza è giusta e non può essere un premio che un Governo decide di riconoscere in modo arbitrario. Credo invece sia importante fare ogni sforzo per approvare la legge in Parlamento, una legge che consentirebbe di dare la cittadinanza italiana ai ragazzi nati in Italia, figli di cittadini come Ramy, il ragazzo del bus di San Donato Milanese che con coraggio ha permesso di salvare i propri compagni e insegnanti. Sono più di 800 mila in Italia. Il Governo e il Parlamento devono occuparsene, perché è in gioco è il futuro di tante ragazze e ragazzi nati in Italia. E credo che, anche su questo tema, sia importante il ruolo delle città: Bologna insieme a Milano, e tutte le città devono mobilitarsi per conferire le cittadinanze (anche simboliche) ai nostri piccoli e giovani concittadini, come Ramy.