Gentile Presidente, a Bologna e in diverse città italiane, i ragazzi stranieri di seconda generazione sono scesi in piazza per chiedere l'approvazione della legge sulla cittadinanza ferma da un anno in Parlamento. Hanno consegnato a cittadini e politici le cartoline con le loro immagini, le loro storie di “cittadini italiani fantasma”.
La necessità di una nuova legislazione in materia di cittadinanza per i cittadini stranieri che risiedono in Italia è oggetto di discussione in Parlamento da troppo tempo e il Presidente del Senato Grasso si è impegnato perché il ddl venga discusso e approvato presto.
Il tema dell’integrazione dei Cittadini Stranieri in Italia e in Europa è una delle sfide più impegnative da affrontare per gli Stati Europei ed è un impegno sul quale si gioca il futuro stesso del nostro Paese.
Nella Convenzione Europea sulla Nazionalità tra gli Stati membri del Consiglio di Europa conclusa il 6/11/1997, è previsto che ciascuno Stato faciliti, nell’ambito del diritto domestico, l’acquisizione della cittadinanza per “le persone nate sul suo territorio e ivi domiciliate legalmente e abitualmente”. L’articolo 3 della Costituzione Italiana garantisce inoltre che “tutti i Cittadini hanno parità dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Dobbiamo riconoscere, ai giovani stranieri nati in Italia, il contributo e la partecipazione alla vita economica, sociale e culturale della nostra città e del nostro Paese.
Questi ragazzi vivono nello stesso contesto scolastico dei nostri giovani, parlano l’italiano, studiano la storia d’Italia, sono figli di cittadini stranieri regolari che lavorano e pagano le tasse in Italia.
Il riconoscimento a questi giovani della cittadinanza può agevolare un percorso di integrazione reale dove veder affermata l’idea di una comunità al contempo unica e plurale, in cui le diversità siano una ricchezza e non un problema, in cui il dialogo, il confronto, il rispetto dei diritti e dei doveri della Costituzione siano capisaldi.
Abbiamo bisogno della legge per riconoscere i diritti a persone che devono poter far parte a pieno titolo del paese e della città in cui sono nati. E dobbiamo dire che per noi non ci sono differenze.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA
Considerato
- che la Convenzione europea sulla nazionalità del 6 novembre 1997 prevede che lo Stato faciliti nel suo diritto interno l’acquisto della cittadinanza per le “persone nate sul territorio e ivi domiciliate legalmente”;
- che il riconoscimento della cittadinanza italiana è un atto fondamentale dello Stato per favorire, consolidare e rafforzare il percorso di integrazione e radicamento delle persone di origine straniera che stabilmente vi abitano e intendono, con pari diritti e doveri, partecipare alla vita culturale e socio-politica del Paese;
- che per promuovere il pieno inserimento nella nostra comunità dei giovani stranieri nati in Italia, occorre che siano loro riconosciuti i diritti e i doveri di un cittadino italiano perché possano essere protagonisti positivi della costruzione della società in cui vivono.
INVITA
- il Parlamento a discutere e approvare con urgenza la proposta di legge sulla cittadinanza, un provvedimento in grado di intercettare i cambiamenti demografici nel nostro Paese e riconoscere la cittadinanza per i figli nati in Italia da immigrati stranieri.
"F.to: F.Errani.