Muhammad Yunus è cittadino bolognese.
Ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal Sindaco Virginio Merola su proposta del Consiglio comunale di Bologna. La Grameen Bank è la banca che ai poveri, da sempre esclusi dal credito, offre prestiti ad un tasso ragionevole, consentendo loro di attivare piccole iniziative economiche che li aiutino ad uscire dalla loro condizione di difficoltà.
L’economista racconta che è stata una donna di un villaggio del Bangladesh a consentirgli di capire la ragione per cui i poveri non riescono ad uscire dalla condizione di povertà: Sufya Begum, così si chiama quella signora, ricorreva agli strozzini per avere il denaro con cui acquistare il bambù con il quale poi confezionava sgabelli da rivendere, ma poi lo strozzino pretendeva, oltre agli interessi, che gli venisse consegnata tutta la produzione ad un prezzo capestro. Per Sufya e per i tanti poveri in mano agli strozzini non si potrà ovviamente mai creare la possibilità di uscire dalla loro condizione di povertà. Per le banche i poveri non sono clienti affidabili, le regole del credito sono infatti quelle di prestare soldi a chi, potendo offrire una garanzia, in realtà ne ha già. Così i poveri di tutto il mondo, non potendo accedere al credito, sono esclusi dall’intero sistema economico e, in più, vengono anche colpevolizzati, e spesso si colpevolizzano, per non essere in grado di uscire dalla loro condizione.
L’esperienza della Grameein Bank ci consente di superare molti luoghi comuni della scienza economica riguardanti l’accesso al credito: la riduzione dell’essere umano al solo aspetto economico, la convinzione che occorrano investimenti per creare posti di lavoro per tutti, obiettivo per il quale non potranno mai esserci le condizioni necessarie. L'idea che, tranne che per gli imprenditori che costituirebbero una minoranza di persone con qualità eccezionali, l’unica forma di lavoro possibile sia il lavoro salariato.
La Grameen Bank ha invece dimostrato che rientra nelle possibilità comuni intraprendere un’attività economica, se si posseggono i mezzi per realizzarla.
Uno dei luoghi comuni della scienza economica maggiormente radicati è che lo sviluppo riguardi principalmente l’accumulazione di materiale, trascurando le potenzialità e le competenze delle persone. L’esperienza della Grameen Bank dimostra che i frutti del lavoro consentono ai poveri di migliorare le loro condizioni, di onorare nella quasi totalità dei casi il debito e i relativi interessi e, soprattutto, di dimostrare a se stessi di avere delle capacità.
Il microcredito riesce a mettere in moto il motore economico nella fascia più disperata della società e solo quando tutti questi piccoli motori sono a pieno regime arrivano i grandi cambiamenti. La concessione di prestiti senza garanzia da parte della Grameen Bank ha consentito di far decollare centinaia di migliaia di attività e di sperimentare nuove possibilità di impresa. Si è trattato di esperienze che in Bangladesch ed in tanti paesi del mondo hanno prodotto un reddito sufficiente a liberare tante persone dal ghetto di una povertà che sembrava un destino.
Nel 2006 alla Grameen Bank non è stato assegnato il premio Nobel per l’economia, ma per la pace. La motivazione dell’alto riconoscimento è stata motivata dal fatto che il microcredito è una forza di pace. La povertà rappresenta infatti la più seria minaccia per la pace, poiché è perdita di speranza, perché produce migrazioni e competizione fra nazioni e gruppi umani per l’accaparramento di risorse sempre più scarse.