Saeco
I lavoratori della Saeco, azienda di Gaggio Montano (Bologna) leader nel settore delle macchine automatiche da caffè, hanno portato la protesta in Piazza Maggiore (contro i 243 licenziamenti). La Philips, che ha acquisito Saeco nel 2009, vuole dimezzare i 558 operai e trasferire (delocalizzare) la produzione in Romania. Un lavoratore in Italia costa come 5 lavoratori in Romania, questo è uno dei fattori che determinano la scelta di "delocalizzare" da parte dell'azienda.
Questi licenziamenti sono drammatici per le famiglie e per un intero territorio bolognese, già colpito duramente dalla crisi. Cosa possiamo fare per evitare questi licenziamenti?
L'esempio per Saeco può essere quello accaduto con l'Electrolux, azienda svedese che ha rinunciato a delocalizzare parte della produzione in Polonia (sono stati salvati 1.200 posti di lavoro) e deciso di investire 150ML per innovare e valorizzare le competenze dei lavoratori. Possiamo salvare sia lo stabilimento che i posti di lavoro di Saeco, chiedendo all'azienda di garantire gli investimenti necessari per migliorare la produzione. Dobbiamo costruire un "ambiente" (infrastrutture, sanità, istruzione, professionalità) che favorisca il mantenimento e la creazione di posti di lavoro per contrastare il rischio "delocalizzazione".
Credo importante adeguare diritti e tutele dei lavoratori (almeno a livello europeo) e investire sul nostro territorio in servizi e competenze per attrarre imprese e investimenti.