Presentazione

Cosa può fare il Comune di Bologna in una situazione così delicata e drammatica, come conseguenza dei tagli agli Enti Locali, della manovra di Ferragosto che mette in ginocchio tutte le Amministrazioni. Cresce la domanda di Welfare e diminuiscono, invece, le possibilità di rispondere. Una manovra che colpisce soprattutto impiegati, piccoli commercianti, pensionati, le famiglie e impoverisce il paese. Ci siamo detti, se chiude un nido colpiamo le donne, il lavoro femminile. Se si riduce la scuola riduciamo gli apprendimenti, la possibilità per chi ha più bisogno. Allora abbiamo avviato un percorso partecipativo per condividere delle scelte, per mettere insieme le competenze di Bologna e una possibile proposta che è emersa da quell'incontro, che ho provato ad avanzare è questa: nei primi sei mesi del 2011 grazie alla collaborazione tra Enti Locali dell'Emilia Romagna e Agenzia delle Entrate, sono stati recuperati quasi 5 milioni di Euro dall'evasione fiscale. La manovra prevede che queste quote dal 50% diventino il 100%. Bologna ha registrato un picco di segnalazioni. Una possibile proposta è un incentivo a collaborare per tutti i cittadini e quindi collegare queste risorse a servizi specialistici, quali appunto quelli della scuola, servizi socio educativi. Questo per premiare gli onesti e responsabilizzare una comunità nella lotta alla evasione fiscale.

 

Sostegno alla collaborazione con l'Agenzia delle Entrate e trasparenza nelle comunicazioni ai cittadini Ordine del giorno del consigliere comunale PD Francesco Errani

 

ORDINE DEL GIORNO SUL CONTRASTO ALL 'EVASIONE PER SERVIZI SOCIO -EDUCATIVI, PRESENTATO DAL CONSIGLIERE ERRANI ED ALTRO IN DATA 19 SETTEMBRE 2011

 

CONSIGLIO COMUNALE

PREMESSO CHE

- l'art.1, comma 1, del D.L. n.203/2005 prevede che - per potenziare l'azione di contrasto all'evasione fiscale e contributiva - in attuazione dei principi di economicità, efficienza e collaborazione amministrativa, la partecipazione dei Comuni all'accertamento fiscale e contributivo è incentivata mediante il riconoscimento di una quota pari al 33% delle maggiori somme riscosse a titolo definitivo, a seguito dell'intervento del Comune che abbia contribuito all'accertamento stesso;

- la percentuale è stata aumentata al 50% dall'art.2, comma 10, lett. b), del D.Lgs. n.23/2011 sul federalismo fiscale;

- tra le proposte contenute nell'emendamento alla manovra finanziaria in approvazione, sul tema dell'evasione fiscale, vi è anche l'ncentivazione della collaborazione dei Comuni all'attività di accertamento tributario. In particolare, la nuova disposizione eleva (dal 50) al 100% la quota delle maggiori somme relative a tributi statali riscosse a titolo definitivo nonché delle sanzioni civili applicate sui maggiori contributi riscossi a titolo definitivo, a seguito dell'intervento del Comune che abbia contribuito all'accertamento stesso;

- la facoltà dei Comuni ad intervenire in questo delicato settore è prevista fin dal 1973, dall'art.44 del D.P.R. n.600/1973, norma successivamente integrata, da ultimo, con l'art. 18 del D.L. n.78/2010, convertito dalla legge n.122/2010. La norma citata prevede che la partecipazione dei Comuni è diretta alla segnalazione all'Agenzia delle Entrate, alla Guardia di finanza e all'INPS di elementi utili ad integrare i dati contenuti nelle dichiarazioni presentate dai contribuenti, sia ai fini fiscali che contributivi;

- la partecipazione dei Comuni è prevista con riferimento all'attività di accertamento sintetico dei redditi delle persone fisiche, con obbligo per l'Agenzia delle Entrate, prima dell'emissione degli avvisi di accertamento sintetico, di inviare apposita segnalazione ai Comuni di domicilio fiscale dei soggetti passivi, a cui i Comuni possono dare riscontro entro 60 giorni dal ricevimento;

- per svolgere tale attività, i Comuni - sulla base di norme attuative fissate con apposito provvedimento del Direttore dell'Agenzia delle Entrate (provvedimento 3  dicembre 2007)

-possono avere accesso alle banche dati fiscali e alle dichiarazioni dei redditi presentate dai contribuenti;

- la normativa in materia stabilisce, inoltre, norme per raccordare l'attività di controllo che i Comuni svolgono ai fini dell'ICI con quella effettuata dall'Agenzia delle Entrate agli effetti delle imposte sui redditi (art. 1, commi da 101 a 106, della legge n. 296/2006).

CONSIDERATO CHE

- è interesse del Comune di Bologna partecipare alla lotta all'evasione dei tributi erariali, segnalando all'Agenzia delle Entrate, alla Guardia di finanza e all'INPS elementi utili ad integrare i dati contenuti nelle dichiarazioni presentate dai contribuenti, fornendo in sostanza notizie aggiuntive a quelle reperibili sulle banche dati, per rendere effettivo ed efficace il funzionamento della collaborazione tra Fisco centrale e amministrazione comunale;

- il Comune di Bologna può partecipare all'accertamento dei redditi delle persone fisiche secondo le disposizioni previste dall'art.44 del decreto sull'accertamento delle imposte sui redditi (D.P.R. n. 600/1973);

- la collaborazione tra Agenzia delle Entrate e Comuni dell'Emilia Romagna ha portato, nei primi 6 mesi del 2011, a ben 10.963 segnalazioni, per un totale di 4,7 milioni di euro già riscossi;

- il maggior numero di segnalazioni si è registrato nella provincia di Bologna (2.145), in testa anche nella classifica dei comuni con 1.083 segnalazioni di possibili evasori.

INVITA GIUNTA E SINDACO

- a sostenere la collaborazione con l'Agenzia delle Entrate, vincolando le somme relative a tributi riscossi nonché delle sanzioni civili applicate sui maggiori contributi riscossi, in sede di bilancio previsionale, a servizi specifici come per esempio quelli scolastici, socio-educativi e culturali, così da incentivare la collaborazione dei cittadini;

- a dare adeguata comunicazione ai cittadini sulla diretta connessione tra le somme recuperate e il beneficio sociale e per la comunità in generale, così da evidenziare il valore educativo e culturale.

F.to: F. Errani, M. Pieralisi, T. Petrella, C. La Torre, M. Piazza, M. Bugani, R. Santi Casali, M. Ghetti, B. Zacchiroli, F. Salsi"""


Presentazione 

La politica è trasparente quando si fa capire dai cittadini: ogni atto, quindi, ogni decisione incomprensibile allontana il cittadino, aumenta il sospetto su ciò che è stato detto, fatto. La politica è trasparente quando uso un linguaggio comprensibile e quest’Ordine del Giorno permetterà al cittadino di comprendere meglio il funzionamento della macchina comunale. Va nella direzione di avvicinare la politica al cittadino. Le norme che sono citate riguardano la pubblicità e la trasparenza delle collaborazioni esterne, quindi dei requisiti per conferire un incarico. Si chiede di pubblicare tutte le Determine e le Delibere in formato aperto, rielaborale per anno, che riguardano i consulenti, le società e le collaborazioni esterne. È un’operazione credo a costo zero, perché sono dati già disponibili. Questi dati aggregati poi devono essere comunicati al Ministro della Funzione Pubblica per formare l’anagrafe pubblica delle prestazioni.

 

L'ordine del giorno sulla trasparenza delle collaborazioni esterne è stato presentato dal Consigliere comunale PD Francesco Errani ed altri e votato ed approvato dal Consiglio comunale nella seduta del 24 ottobre 2011.

ORDINE DEL GIORNO SULLA TRASPARENZA DELLE COLLABORAZIONI ESTERNE, PRESENTATO DAL CONSIGLIERE ERRANI ED ALTRI IN DATA 11.07.2011

 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA

Premesso che

- l'art. 10 del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 prevede che "Tutti gli atti dell'amministrazione comunale e provinciale sono pubblici, ad eccezione di quelli riservati per espressa indicazione";

- la legge 24 dicembre 2007 n. 244 ribadisce la "necessità di assicurare l'attuazione del principio di trasparenza nel conferimento di incarichi a soggetti estranei alle pubbliche amministrazioni";

- la legge n. 248 del 2006 prevede che "Le amministrazioni rendono noti, mediante, inserimento nelle proprie banche dati accessibili al pubblico per via telematica, gli elenchi dei propri consulenti indicando l'oggetto, la durata ed il compenso dell'incarico";

- l'art. 8, comma 1, dello Statuto del Comune di Bologna afferma che "Il Comune riconosce nell'informazione la condizione essenziale per assicurare la partecipazione dei cittadini alla vita sociale e politica";

Considerato che

è interesse prioritario per l'Amministrazione comunale fornire ai cittadini un'informazione dettagliata, in forma completamente visibile on line, con i contenuti riferiti alle delibere od eterminazioni dirigenziale del Comune riguardanti le  collaborazioni esterne;

SI IMPEGNA

ad istituire, con apposita deliberazione, un registro denominato "Trasparenza delle collaborazioni esterne" pubblicato sul sito del Comune di Bologna e contenente, in  formato standard aperto, le delibere e le determinazioni dirigenziali degli incarichi affidati a consulenti, società e collaboratori esterni i cui dati aggregati debbano essere comunicati alla Amministrazione comunale all'Anagrafe delle Prestazioni ai sensi dell'art.53 del D.lgs. 165/01, che a tali delibere e determinazioni sia possibile accedere attraverso link contenuti nella tabella riassuntiva che l'Amministrazione comunale deve compilare annualmente ai fini della trasmissione dei dati alla Anagrafe delle prestazioni, e che detta tabella sia scaricabile dal sito del comune in un formato che consenta di analizzarne e rielaborarne il contenuto.

F.to: F.Errani, S. Lo Giudice, M. Ferri, M. Cevenini, M. Mignani, M. Ghetti, B. Zacchiroli, C. Melega, M. Benassi, F. Critelli.

 

Presentazione

Di fronte al crescente sovraffollamento, le carceri, a Bologna ma non solo, sono al collasso. Sovraffollamento e carenza di risorse umane, economiche e strumentali. Alla Dozza sono presenti più di 1.150 detenuti mentre la capienza ufficiale è di 490. Solo 498 sono i detenuti definitivi, più del 60% sono uomini e donne in attesa di giudizio. Le condizioni sanitarie e igieniche sono drammatiche sia per chi lavora sia per chi è detenuto. Dal 1 gennaio al 3 luglio 2011 il flusso di nuovi ingressi è pari a 1.047 tra trasferimenti e nuovi detenuti, e dopo 6 mesi sono 531 i nuovi detenuti che escono dal carcere. In queste condizioni nessuna socializzazione è possibile mentre è altissimo il rischio di rottura dei fragili legami sociali con il mondo esterno. Inoltre, la possibilità del periodo di isolamento iniziale e il trattamento previsto dal nostro ordinamento giudiziario sono difficili da realizzare. Se consideriamo che il costo per lo Stato al giorno per ciascun detenuto è pari a 200,00 euro, davvero ci troviamo di fronte a una situazione incredibile.

Il Comune di Bologna devei riprendere il governo politico in tema di esecuzione penale. Abbiamo organismi che dobbiamo saper far funzionare per mettere a sistema e integrare le risorse e competenze di Bologna.

 

E' stato presentato dal Consigliere PD Francesco Errani l'odg a favore di un indirizzo politico del Comune di Bologna in tema di Esecuzione penale Adulti e Minori e approvato unanime dal Consiglio comunale nella seduta del 10 ottobre 2011.

ORDINE DEL GIORNO A FAVORE DI UN INDIRIZZO POLITICO DEL COMUNE DI BOLOGNA IN TEMA DI ESECUZIONE PENALE ADULTI E MINORI , PRESENTATO DAL CONSIGLIERE ERRANI ED ALTRI IN DATA 18.07.2011

 

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA

Premesso che

- l'art.73 comma V bis del D.P.R. n.309/90 così come modificato dal D.L. 30.12.2005n.272, convertito con legge 21 febbraio 2006 n.49, ha introdotto nel nostro ordinamento il lavoro di pubblica utilità;

- il decreto legislativo 30 aprile 1992, n.285, aggiornato con la legge 29 luglio 2010n.120, art. 186 comma 9 bis e 187 comma 8 bis "Disposizioni in materia di sicurezza stradale", ha apportato nuove modifiche al codice della strada in vigore dal 31 luglio 2010, introducendo la novità dei lavori socialmente utili per chi guida in stato d'ebrezza, ovvero un'attività non retribuita a favore della collettività da svolgere nel campo della sicurezza e dell'educazione stradale;

- l'art.13 bis dello Statuto del Comune di Bologna prevede la figura del Garante dei diritti delle persone private della libertà personale;

- nel Protocollo d'intesa tra il Ministero di Grazia e Giustizia e la Regione Emilia Romagna per il coordinamento degli interventi rivolti ai minori imputati di reato e agli  adultisottoposti a misure penali restrittive della libertà, pubblicato nel Bollettino  Regione EmiliaRomagna n.46 del 8.4.98, parte terza - punto C, viene  prevista la nomina, da parte delle Amministrazioni locali, dei Comitati locali in materia di esecuzione penale area adulti e area minori;

- come previsto ai punti C1b e C2b del protocollo d'intesa, spetta all'Amministrazione comunale di Bologna nominare il Comitato locale per l'area dell'esecuzione penale adulti e per l'area minori;

- con deliberazione della Giunta Progr.n. 943 del 16.6.1998, è stato nominato ilComitato per l'area dell'esecuzione penale adulti, aggiornato con deliberazione di  Giunta del 29.01.2010 che ha modificato la composizione del citato Comitato.

Considerato che

- la Costituzione italiana afferma il principio che la pena ha fini di recupero e reinserimento sociale. Gli Enti locali sono pertanto chiamati a predisporre servizi ed interventi rivolti a detenuti, ex detenuti o comunque persone sottoposte a misure  restrittive della libertà;

- il sovraffollamento è elemento che configura trattamento disumano e degradante ai sensi art.3 della Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo;

- il trattamento, cardine della nostra legge penitenziaria, è possibile solo laddove ci sia la possibilità di conoscere singolarmente i reclusi, impraticabile ove il loro numero sia elevato;

- la funzione rieducativa della pena, costituzionalmente sancita, prevede la possibilità che il condannato acquisisca gli strumenti per tornare a vivere in società senza rappresentare un pericolo per sé e per gli altri;

- lavori socialmente utili, riconciliazione, messa in prova, percorsi di riabilitazione dalle dipendenze da alcool e sostanze stupefacenti, e tutte le attività indirizzate alla riparazione e alla rieducazione del condannato rappresentano un requisito essenziale affinché anche le vittime si sentano tutelate;

- il Comune di Bologna svolge attività di indirizzo politico e fornisce servizi nella materia dell'esecuzione penale attraverso la Presidenza del Comitato Locale per  l'Area dell'Esecuzione Penale Adulti e per l'Area Minori e partecipando ai Lavori dellaCommissione Regionale Esecuzione penale;

- il Comitato locale Consultivo, disciplinato da opportuno atto di Giunta, promuove ilcoinvolgimento e la partecipazione delle realtà del territorio (terzo settore, AUSL, rappresentanze sindacali, ect.);

- è interesse prioritario per l'Amministrazione comunale, considerata la situazione di difficoltà della Casa Circondariale di Bologna e dell'Istituto penale Minorile "P.  Siciliani", fornire risposte adeguate promuovendo il coordinamento e la partecipazione tra i diversi attori pubblici e privati;

- in applicazione delle disposizioni normative, è stata stipulata una Convenzione per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità tra il Comune di Bologna e il Tribunale di Bologna.

SI IMPEGNA

- a chiedere la riattivazione dei lavori degli organi politici previsti in tema di"esecuzione penale". In specifico, del Comitato Locale Area Esecuzione Penale  Adulti e Minori, e del Comitato Locale Consultivo così da promuovere la partecipazione della società civile;

- a dare adeguata divulgazione dell'opportunità offerta dalla Convenzione sopra citata per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità, anche alla luce dell'incontro del 16 maggio 2011 tra il Comune di Bologna e gli Uffici Giudiziari;

- di fronte al crescente sovraffollamento, alla carenza di risorse e ai difetti strutturali di un sistema al collasso, a favorire la più rapida e positiva discussione in seno ai lavori del Consiglio comunale e della V Commissione consiliare sulle principali problematiche che rendono il Carcere di Bologna luogo disumano per chi vi è ristretto e per coloro che vi lavorano;

INVITA

Giunta e Sindaco di Bologna a lavorare per permettere l'adozione delle misurenecessarie, in un ottica di valorizzazione della sussidiarietà così da favorire  l'integrazione e il coordinamento dei diversi soggetti pubblici e privati anche rafforzando il collegamento con il mondo delle imprese ( profit e no profit ) per conformare le condizioni dei minori imputati di reato e degli adulti sottoposti a misure penali restrittive della libertà alle esigenze del rispetto delle condizioni minime richieste in materia di condizioni sanitarie, igieniche, e di reinserimento sociale e lavorativo.

"F.to: F.Errani, M. Ferri, R. Santi Casali, M. Benassi, M. Mignani, C.  Melega, S. Lo Giudice, F. Critelli, M. Pieralisi, P. Caviano, L. Cipriani, L. Barcelò, Rossella Lama, Angelo Marchesini, Claudio Mazzanti,Tommaso Petrella, Mirka Cocconcelli, Stefano Aldrovandi, Massimo Bugani, Marco Piazza, Federica Salsi, Cathy La Torre.