Chiude l'orchestra Mozart, l'associazione di Abbado
Un'attività musicale e sociale rivolta alle persone più deboli, bambini e adulti in situazione di difficoltà fisica e sociale, in ospedali e carceri.
Tra le tante attività realizzate, ricordo il Coro Papageno, formato dai detenuti della Casa Circondariale di Bologna, che si è esibito anche in Senato e in Vaticano, e il progetto Tamino che ha animato le corsie dei reparti pediatrici degli ospedali, con incontri di musicoterapia e laboratori terapeutici di canto e musica. Ricordo anche la collaborazione con Ezio Bosso.
Ho assistito in Senato al concerto del Coro Papageno, diretto da Michele Napolitano, che successivamente si è esibito anche nella Basilica di San Pietro in Vaticano. La voce dei detenuti e delle detenute della Casa Circondariale Dozza di Bologna è arrivata in Vaticano in occasione del Giubileo dei Carcerati, fortemente voluto da Papa Francesco che ha chiesto ai governi “un atto di clemenza” per i carcerati e ha rivolto un appello in favore del miglioramento delle condizioni di vita nelle carceri, affinché sia rispettata pienamente la dignità umana delle persone detenute.
Ho sempre sottolineato l'importanza, anche nell'aula del Consiglio comunale di Bologna, di valorizzare queste esperienze e moltiplicarle.
Il progetto Papageno non può finire, nel silenzio delle Istituzioni che hanno invece il dovere di sostenere le attività promosse dall'Associazione Mozart 14, comprese le attività di musicoterapia per i bambini ricoverati al Policlinico Sant'Orsola di Bologna che non devono essere lasciati soli, rendendo ancora più faticosa la degenza dei piccoli pazienti.
Claudio Abbado e Alessandra Abbado hanno svolto attività importanti per la nostra città, non solo dal punto di vista musicale ma anche sociale. Credo che il modo migliore, per non dimenticare il grande maestro e senatore a vita Claudio Abbado, sia di sostenere con forza le attività musicali e sociali che l'Associazione Mozart ha deciso di donare alla nostra città, Bologna, in favore delle persone più fragili.