Schools for Future
Ogni giorno, dal 6 novembre, quando le scuole in tutta la regione Piemonte sono state chiuse a causa della pandemia, Anita, una giovane studentessa di 12 anni si è seduta fuori dalla scuola di Italo Calvino e ha continuato le lezioni su un tablet. Dietro di lei, c'è un poster scritto a mano che recita: "Imparare a scuola è un nostro diritto". È iniziata come una protesta solitaria, ma oggi l'iniziativa si è diffusa in tutta Italia. La manifestazione di Anita e altre sono ora promosse dal movimento "Priorità alla Scuola", composto anche da insegnanti e genitori che si battono per migliorare il sistema educativo. Le proteste si chiamano "Schools for Future".
Gentile Presidente, ancora oggi non sappiamo se si potrà rientrare a scuola il 4 dicembre.
Dobbiamo riaprire le scuola e permettere a tutti i nostri studenti di seguire le lezioni in presenza, come accade in molti paesi europei nonostante il lockdown (Germania, Francia, Belgio, Gran Bretagna).
Chiudere la scuola è una sconfitta per tutti, anche perché le scuole sono luoghi sicuri, come ha recentemente ricordato anche il Coordinatore del Comitato tecnico scientifico nazionale, quando ha ribadito che la scuola non è luogo di rischio.
Come amministratori, dobbiamo assumerci la responsabilità di decidere le priorità e di ricercare le soluzioni per tenere aperte le nostre scuola, differenziando gli orari, aumentando la possibilità per le persone di lavorare da casa, potenziando il trasporto pubblico anche grazie a convenzioni con il trasporto privato.
La riapertura delle scuole nella massima sicurezza deve essere priorità anche della politica e delle Istituzioni.