Il Teatro Comunale di Bologna è una risorsa per la nostra città.
Cosa perderebbe la città di Bologna se il suo teatro fosse declassato o addirittura chiuso?
La Bologna dei prossimi cinque anni dovrà essere ancora più di oggi una città della conoscenza e della cultura. Non può permettersi di rinunciare al valore della sua tradizione teatrale che va invece alimentata. I teatri costano molto di più di quanto ricavano, tutti i teatri. Ma coltivano e diffondono una forma d’arte importante per il nostro Paese. Deve quindi cambiare il modo in cui i teatri vengono gestiti, provando a massimizzare l’uso degli spazi per offrire da un lato maggiori opportunità ai potenziali fruitori e dall’altro maggiori introiti privati. Ogni scelta quindi sulla vita o la morte di un teatro deve essere presa con trasparenza, consapevolezza e serietà.
Oggi è lunedì 26 giugno 2017, se entro domani non si approva il bilancio in pareggio è automatico il commissariamento con il rischio declassamento o liquidazione del Comunale.
Oggi con il nostro voto in aula di Consiglio comunale, possiamo decidere di mettere in sicurezza i conti del Teatro. Si tratta di un intervento “straordinario e non ripetibile” che sostiene un piano di risanamento che ha già dato forti risparmi. Il contributo pubblico del Comune di Bologna di 1,8 ML di euro e il conferimento dell’immobile di via Oberdan possono salvare un asset straordinario per la nostra città, dal punto di vista culturale ma anche economico e sociale.
È una decisione non solo legittima ma anche doverosa da parte nostra. Penso che sia serio, per chi ha responsabilità pubbliche e di governo, farsi carico dei problemi del Teatro Comunale. Sarebbe singolare il contrario, non sarebbe responsabile nei confronti dei 230 lavoratori ma anche nei confronti della nostra città, Bologna. Chi parla di “regalo” al teatro fa solo cattiva propaganda.
Il Comune di Bologna interviene quindi nel rispetto delle regole per attenuare le conseguenze di una situazione di difficoltà a cui abbiamo già iniziato a lavorare con il piano di risanamento, per garantire finalmente un esercizio positivo a partire già dall’approvazione del prossimo bilancio 2017.
Oggi decidiamo di fare il bene della musica, del nostro Teatro e soprattutto della città di Bologna.