Un Patto per il Lavoro contro povertà e disuguaglianze
Il patto per il lavoro è un piano che intende mettere a sistema le risorse del Comune e della Città Metropolitana con quelle della Curia, con l'obiettivo di creare lavoro per dare risposta a chi è più fragile ed è stato colpito dalla crisi economica. Nei prossimi 4 anni saranno 14 milioni di euro, 10 milioni le risorse comunali e 4 quelle della Curia: Sportello Lavoro, Servizi Sociali e mondo associativo, parrocchie, sindacati, aziende, insieme promuoveranno tirocini formativi e sosterranno l’auto-imprenditorialità di giovani e cinquantenni espulsi dal mondo del lavoro.
Nel periodo di grave crisi economica che stiamo attraversando, la perdita del lavoro evidenzia quanto sia labile il confine che separa la cosiddetta normalità di chi è in salute ed è socialmente integrato, da chi si trova con problemi di riconoscimento occupazionale, esposto ai rischi di isolamento ed emarginazione. Si presenta oggi una nuova esclusione che riguarda le persone che hanno perso il lavoro, le donne sole con figli, i giovani precari.
Il lavoro ci da dignità, identità e sopravvivenza. A Bologna, possiamo e dobbiamo costruire un piano di azioni (concrete) per l'inclusione socio-lavorativa. Alcuni progetti vanno in questa direzione. Penso al nuovo regolamento del Comune di Bologna per l'inserimento lavorativo di persone in situazione di svantaggio: grazie alle clausole sociali nell'appalto per la cura del verde pubblico oggi lavorano circa 100 persone in situazioni di disagio. Ma anche l'Albo Metropolitano di aziende solidali oggi è una realtà: un riconoscimento pubblico a imprese profit che praticano la responsabilità sociale per l'inserimento lavorativo.
Con il nuovo Patto per il lavoro, “insieme” possiamo provare a dare risposta a cittadini che faticano a trovare lavoro e promuovere una politica inclusiva a Bologna: promuovere la responsabilità sociale di un intero territorio metropolitano, dai soggetti istituzionali alle imprese, valorizzando le persone attraverso la loro realizzazione professionale.
Un idea di città inclusiva, in grado di promuovere responsabilità diffusa e partecipazione dei cittadini.