Question Time, Qualità dell’aria e polveri sottili (PM10)
L'assessore Valentina Orioli ha risposto alla domanda d'attualità del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) sullo sforamento dei limiti di legge di polveri sottili (PM10) registrati a Bologna nel 2017 (40 giorni) e nei primi giorni del 2018 (3gg), ovvero oltre il livello guardia.
La domanda di attualità del Consigliere Errani.
Gentile Assessore, è allerta smog e inquinamento dell’aria in tutto il Nord Italia. E più precisamente nelle quattro regioni del bacino padano: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto: la zona della Pianura Padana è forse la più inquinata del continente.
Cosa possiamo fare a livello locale per combattere l’inquinamento? Quali sono le iniziative che il Comune di Bologna intende intraprendere per contrastare l’inquinamento e i livelli delle polveri sottili (PM10), per favorire una politica e interventi a tutela dell’ambiente e della nostra salute?
Il tema del controllo e della qualità dell’aria è di primaria importanza, anche a causa degli effetti sulla salute che l’inquinamento dell’aria può procurare alla popolazione. Si tratta di un problema complesso che dipendente da diversi fattori: il principale riguarda il traffico veicolare, ma incidono anche il riscaldamento e le condizioni meteorologiche. Molto dipende anche dalla condivisione e dall’impegno di tutti i cittadini, in particolar modo per le scelte riguardanti la mobilità.
A Bologna, la rete Aria Pesa e comitati di cittadini hanno lanciato un monitoraggio dal basso sulla qualità dell’aria e credo importante da parte di Arpa e del Comune di Bologna collaborare al monitoraggio e promuovere una campagna di informazione, sensibilizzazione e coinvolgimento attivo della città e dei cittadini bolognesi. È importante informare i cittadini in modo trasparente e continuo.
Per migliorare l’aria delle nostre città e rispondere così all’emergenza smog, possiamo ad esempio estendere le domeniche ecologiche senza auto, passando da 6 a 12. È una iniziativa con un valore più simbolico, ma ha un grande valore educativo e serve a sensibilizzare maggiormente i cittadini verso stili di vita più sostenibili.
La Norvegia, a partire dal 2025, vuole vietare la vendita delle automobili con motore a combustione interna, per sostenere solo le auto elettriche.
La città di Parigi ha deciso di vietare la circolazione per le auto immatricolate prima del 2001, ritenute altamente inquinanti.
A Londra invece il Sindaco Sadiq Khan ha introdotto una tassa per colpire i mezzi più inquinanti. Mentre la città di Berlino entro il 2020 vuole diventare la capitale europea dei veicoli ecologici.
Sono Sindaci che intendono migliorare la qualità dell’aria delle loro città.
Anche a Bologna possiamo contrastare la circolazione dei veicoli più inquinanti dalle città. Possiamo e dobbiamo favorire spostamenti sicuri a piedi e in bicicletta, aumentare il verde urbano, promuovere una mobilità verso “emissioni zero” e incentivare e potenziare il trasporto pubblico.
La risposta dell’Assessore Valentina Orioli.
"Devo fare una breve premessa necessaria per mettere a fuoco la dimensione di questo problema. Il tema della qualità dell’aria riguarda tutto il bacino Padano e la soluzione può arrivare solo da una riduzione complessiva di tutte le emissioni sul territorio delle Regioni interessate.
Questo lo dico, l'ho detto in tutte le occasioni in cui ne abbiamo parlato anche rispondendo a diverse domande, ma ci tengo a ribadire questa premessa e a sottolinearla perché rappresenta il punto di partenza di ogni riflessione seria, costruttiva e non demagogica.
Sono due gli effetti che si combinano. Da un lato la presenza di fenomeni atmosferici quali l’inversione termica che impediscono la dispersione degli inquinanti al di fuori della pianura Padana.
Dall’altro il fatto che gran parte delle PM10 rilevate sono frutto di reazioni chimiche che avvengono in atmosfera con altri inquinanti e vengono quindi prodotte in luoghi anche distanti dai punti di emissione.
A prova di questo ci sono i dati, per alcuni aspetti sono dati sorprendenti, che Arpae misura ad esempio nella centralina di San Pietro Capofiume, centralina considerata di “fondo rurale” e collocata distante da tutte le sorgenti in una piccola frazione del Comune di Molinella.
La centralina di San Pietro Capofiume ha rilevato lo scorso 22 dicembre 62 microgrammi/m3 di PM10 mentre quella di Porta San Felice, collocata in pieno traffico, lo stesso giorno ne misurava 50. Il 23 dicembre San Pietro era a 45 e San Felice a 34. Il 24 dicembre, 47 microgrammi contro 26. E così via.
I provvedimenti emergenziali previsti dal Pair, a seguito di un superamento consecutivo di 4 giorni del valore limite di PM10 in qualunque centralina del territorio metropolitano, sono stati applicati nel novembre dello scorso anno: anche in quel caso i valori registrati presso le centraline di San Pietro Capofiume e San Lazzaro di Savena hanno giocato un ruolo fondamentale nel conteggio del superamento.
Ancora, il numero di superamenti del limite di concentrazione giornaliera di PM10 è risultato, per il 2017, superiore nella centralina di San Pietro Capofiume che non in quella di Porta San Felice. Per buona parte delle stazioni di monitoraggio presenti sul territorio regionale, con eccezione delle provincie di Ravenna e Forlì-Cesena, il numero di superamenti è superiore a quello registrato nelle centraline ubicate in area urbana.
Il fatto che si verifichino periodi in cui una centralina di fondo misura livelli superiori a una centralina di traffico è indicativo del fatto che l’azione locale è necessaria ma non è risolutiva per ridurre le concentrazioni di PM10. Di questo tenore è anche il rapporto “Ecosistema Urbano 2017” sulla qualità ambientale nelle città, redatto da Legambiente, dove si dice addirittura che “è necessario passare a un piano nazionale per riportare la qualità dell’aria a livelli accettabili e non nocivi per la salute”.
Per questo motivo è necessario un coordinamento delle azioni locali. Questo coordinamento a Bologna è costituito dal Pair della Regione Emilia Romagna e dall’ accordo di programma per l’adozione coordinata e congiunta di misure per il miglioramento della qualità dell’aria nel bacino Padano sottoscritto nel giugno 2017.
Al Pair e all’accordo si conformano le limitazioni al traffico che stiamo applicando, nel breve, e gli obiettivi del PUMS, che il Comune di Bologna e la Città metropolitana stanno preparando e che ha assunto obiettivi ambiziosi su 2 orizzonti temporali diversi: riduzione del 20% dei flussi di traffico nei centri abitati al 2020; riduzione delle emissioni di gas serra nel settore della mobilità di almeno il 40% entro il 2030 e creazione delle condizioni affinché successivamente possano continuare a diminuire per raggiungere livelli minimi entro il 2050.
Nell’immediato però noi dobbiamo comunque lavorare per diffondere la consapevolezza sul tema dell’inquinamento e per coinvolgere attivamente quante più persone possibili. Come avevo già avuto occasione di anticipare, stiamo lavorando con Urban Center ad un progetto che parte da questi presupposti. Il Comune ha il dovere di informare i cittadini sullo stato della qualità dell’aria oltre che sulle misure emergenziali da attuare. L’informazione sulla qualità dell’aria oggi è concentrata soprattutto sull’attuazione del Pair e sulle misure di limitazione alla circolazione, oltre che sui provvedimenti emergenziali, ma non crea un coinvolgimento/sensibilizzazione costante sul fenomeno.
Nel Piano e nelle campagne informative realizzate finora poche informazioni sono fornite sui comportamenti individuali da attuare per ridurre i rischi di esposizione, in particolare durante le emergenze. Ultimamente però sono nate diverse iniziative dal basso come, Aria Pesa, ma anche progetti istituzionali, come il progetto Horizon Iscape, che è guidato dall'Università di Bologna, che prevedono il coinvolgimento attivo dei cittadini nella misurazione della qualità dell’aria. Noi guardiamo con molta attenzione a questi progetti e riteniamo che costituiscano delle iniziative importanti per diffondere e radicare la consapevolezza di cui parlavo prima.
Su questi presupposti, appunto, stiamo costruendo un progetto di diffusione che sarà completato nei prossimi giorni e del quale provvederemo a dare adeguata comunicazione".