Via Gandusio, non muri ma integrazione sociale
Gentile Assessore,
costruire una recinzione per garantire la sicurezza all'interno di un cantiere edile è importante e utile, sia per la sicurezza di chi lavora che per chi abita in zona.
Immaginare invece di mantenere una recinzione una volta terminati i lavori credo sia un errore.
Via Gandusio non è una zona ad alta delinquenza e alzare un muro non garantisce comunque più sicurezza: la storia dimostra che i muri non portano nessun beneficio.
I muri hanno due facce, tengono fuori ma anche dentro. Hanno due lati, uno di difesa e uno di prigionia. Nella storia non c'è mai stato un muro che abbia dato un contributo, non c'è mai stato un muro utile. Penso ad esempio al muro di Berlino e a quello in Palestina, i muri sono un segno di divisione e di falsa sicurezza.
Il rischio, per chi è fuori, è di elaborare ostilità perché si sente respinto. E il respingere ha sempre creato odio.
Dobbiamo invece creare le condizioni di vita e di rispetto che avvicinino gli uomini, non li allontanino. Non dobbiamo prendere in giro i cittadini ma ragionare insieme a loro. Penso, ad esempio, ai progetti “Pilastro 2016” a San Donato e “InSTABILE Portazza” a Savena, come anche lo “spazio comune” promosso dai cittadini di Pescarola nel Quartiere Navile. Sono progetti che promuovono responsabilizzazione e partecipazione dei cittadini, puntano a migliorare le relazioni di buon vicinato tra le case popolari e a rafforzare il dialogo tra culture e generazioni diverse.
La città di Bologna, attorno agli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, deve dire con forza e chiarezza che costruisce integrazione non muri.
Risposta dell'assessora Gieri:
"Ringrazio i consiglieri Errani, Li Calzi e Borgonzoni che mi consentono con poche parole di chiudere questa questione che ha interessato molto la stampa cittadina. E' stato detto già da alcuni di voi, il cantiere di via Gandusio ha come tutti i cantieri così importanti nella città una delimitazione. Nello specifico abbiamo pensato per via Gandusio sia per la storia che ci ha portato alla ristrutturazione, sia per la consistenza degli alloggi coinvolti, di lavorare su una recinzione che fosse molto sicura per gli operatori che devono lavorare all'interno, ma anche per non consentire l'intrusione di persone non autorizzate, succede in altri cantieri, in via Beroaldo ad esempio, dico l'ultimo cantiere più interessato da questioni di questo genere. La recinzione serve per fare i lavori in sicurezza, farli bene e presto, perché il nostro primo obiettivo è quello di potere il prima possibile riassegnare quegli alloggi a tutte le famiglie che ne hanno bisogno e titolo tramite la nostra lista degli alloggi pubblici.
Questione chiusa perché se è una recinzione di cantiere, come è stato deciso che appunto preservasse il cantiere, quando il cantiere non ci sarà più la recinzione non ci sarà più,.perché non è u muro, ma una recinzione appunto. Ci tengo poi a dire che in realtà noi abbiamo la necessità - e devo dire a questo punto anche il gusto - di fare una progettazione diversa su Gandusio. Dico il gusto perché vogliamo davvero approfittare di avere una possibilità di alloggi così numerosi, tutti in una volta da potere assegnare, e vogliamo prenderci tutto il gusto di fare quell'operazione che in questa sede abbiamo spesso discusso, posta da diversi consiglieri sia di maggioranza che di minoranza, che è quella famosa operazione coesione sociale da costruire ex novo in queste condizioni. Abbiamo 168 o 169 appartamenti nuovi, al netto di una ventina di ex assegnatari che hanno chiesto di ritornare, quindi ne avranno diritto; abbiamo davvero da ricostruire li un tessuto nuovo e vogliamo lavorarci con molta attenzione. Come? Utilizzando tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione, la nostra graduatoria, facendo quel famoso mix sociale di cui tanto si parla, quindi mettere insieme, etnie diverse, composizioni famigliari diverse, unipersonali e famiglie numerose, anche redditi diversi, perché nelle liste per accedere agli alloggi pubblici ci sono redditi molto diversi, da zero a 24.000 euro. Anche questo è importante per avere diverse situazioni sociali. Perché facciamo questo? Siamo molto convinti che non abbiamo bisogno del muro, ma esattamente del contrario, fare in modo che quegli alloggi pubblici siano assolutamente inseriti in quel tessuto. Per questo stiamo ragionando, abbiamo fatto il primo incontro già ieri, insieme al Quartiere, per ragionare anche sull'esterno. Ci interessa molto, quindi ripristineremo il giardino, gli orti sui tetti, ribadiremo l'interesse dell'Amministrazione a fare progettazione di questo genere, ragioneremo anche sull'esterno, aiuole, piccolo campetto a utenza libera, vogliamo che l'intervento di Gandusio, così faticoso e difficoltoso, sia anche un intervento di ricucitura territoriale e sociale importante. Ci stiamo lavorando da ieri e saremo nelle condizioni già dalle prime assegnazioni di delineare un profilo diverso per la nuova Gandusio, che non sarà solo più bella e sicura da punto di vista energetico, ma sarà anche forse meglio abitata e inserita nel tessuto che la circonda".