Il violento attacco contro il campo Sinti a Bologna

Il violento attacco contro la microarea di via Selva di Pescarola che avrebbe accolto 15 persone provenienti dal campo sinti di via Erbosa è un atto vergognoso per la nostra comunità. E deve essere condannato da tutto il Consiglio comunale di Bologna.

Vorrei ricordare che, durante l'Olocausto, furono uccisi più di 500mila Rom e Sinti, 350mila disabili e persone omosessuali. Il popolo Rom è una minoranza presente in tutti i paesi dell’Europa. Ebrei, Rom, disabili ed omosessuali vennero sterminati dai nazisti perché ritenute vite inutili, dei parassiti, uno spreco per l’economia. Secondo l'ideologia nazista si trattava di persone dannose per noi, popolo. Sfruttavano l'assistenza pubblica, erano improduttivi.

A chi conviene alimentare violenza, paura e pregiudizio? A chi conviene produrre e alimentare una cultura violenta e razzista?
Una cultura che, particolarmente in tempi di crisi economica come quella che stiamo vivendo, rischia di ritornare a riproporsi e a generare disumanizzazione, esclusione e violenze. Quando una minoranza, come spesso avviene con le persone Sinti, viene ridotta al dato etnico o viene assegnata ad una collocazione sociale deprivata, in difficoltà, il rischio che si faccia strada la convinzione che queste vite siano solo un danno è molto serio.

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Priorità alla scuola

Questa mattina il presidente del Consiglio Conte è intervenuto alla Camera dei deputati per riferire sulle misure per contrastare la diffusione del Covid-19, che costringeranno il nostro Paese a varare entro mercoledì nuove restrizioni.

È giunto il momento, quindi, di nuove misure e nuove restrizioni, che probabilmente bisognava attuare già da qualche settimana, per evitare la pressione sul nostro sistema sanitario e non superare il limite della capacità di gestione ospedaliera.

In previsione di un nuovo lockdown (anche se parziale), credo che le priorità da salvare siano 3: la salute, la scuola e il lavoro che richiede una necessaria presenza fisica.

In molti paesi europei (Germania, Francia, Belgio, Gran Bretagna), nonostante il lockdown, le scuole rimangono aperte, perché sono il futuro dei nostri giovani. Anche il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha ricordato l'importanza dello sforzo per la riapertura delle scuole, chiuderle deve essere l'ultima misura a cui pensare.

Chiudere la scuola è una sconfitta per tutti, anche perché le scuole sono luoghi sicuri.

La priorità è garantire il diritto allo studio e naturalmente la tutela della sicurezza degli alunni e delle alunne.

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Ambiente, è online Chiara.eco, il portale per conoscere, collaborare e agire contro la crisi ecologica e climatica.

L'emergenza Covid-19 ha mostrato l'interconnessione e il legame tra esseri umani, animali e il loro ambiente condiviso. Un legame da curare con grande attenzione per garantire un futuro sano e sostenibile per tutti.

Palazzo d'Accursio, è stato esposto uno striscione verde con la scritta "Bologna dichiara l'emergenza climatica ed ecologica", per riconoscere l'urgenza della lotta al cambiamento climatico e l'impegno ad una transizione verso l'azzeramento progressivo del proprio impatto sul clima.

Gli impegni presi dal Comune di Bologna per attuare la dichiarazione di emergenza riguardano la trasparenza e l'informazione sui dati climatici e ambientali (www.chiara.eco), la neutralità climatica, la partecipazione dei cittadini attraverso la sperimentazione di assemblee cittadine e il Patto per il clima con la Città metropolitana e la Regione ER.

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Question Time, chiarimenti sulla didattica a distanza

L'assessora alla Scuola Susanna Zaccaria ha risposto, nel corso della seduta di Question Time, alla domanda d'attualità del consigliere Francesco Errani (Partito Democratico) sulla didattica a distanza.

Domanda del consigliere Errani:

"Gentile Assessora,
la Regione Emilia-Romagna ha deciso di recepire il nuovo Dpcm del Governo che permette il 75% di didattica a distanza nelle scuole superiori, adottando la didattica digitale integrata complementare alla didattica in presenza per gli studenti, con criteri di rotazione fra le classi o fra gli studenti all'interno delle classi per non meno del 75% delle attività.
Altre Regioni hanno fatto scelte diverse, la Regione Friuli Venezia-Giulia ha disposto la didattica a distanza al 50% e la Provincia autonoma di Trento continua con la scuola in presenza.
In molti paesi europei, le scuole rimangono aperte. In Germania e Francia, nonostante il lockdown, le scuole rimangono aperte.

Gentile Assessora, chiudere la scuola è una sconfitta.

La priorità era ed è garantire il diritto allo studio e la continuità educativa, e naturalmente la tutela della sicurezza degli alunni e delle alunne.
A Bologna, sappiamo che i contagi non avvengono all'interno delle scuole, dove c'è grande attenzione al rispetto delle regole.. Se ben attrezzate e organizzate, non si moltiplicano i contagi dentro le scuole. Ieri, durante una conferenza stampa, il Commissario straordinario Domenico Arcuri ha affermato che “… la scuola è uno dei luoghi più protetti, non risulta faccia crescere i contagi ... i problemi riguardano i movimenti ....
Gentile Assessora, il vero imbuto, ma lo sapevamo da agosto, sono i trasporti che devono permettere a studentesse e studenti di arrivare a scuola e tornare a casa. Trasporti, luoghi e spazi alternativi per la didattica, una nuova organizzazione del tempo scuola.

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Patrick Zaki resta in carcere in Egitto: occorre un impegno serio del Governo italiano

Gentile Presidente,
sono trascorsi otto mesi dall'arresto dello studente dell’Università di Bologna Patrick Zaki, arrestato al Cairo lo scorso 7 febbraio.

È stato respinto l'ennesimo ricorso presentato contro il prolungamento della custodia cautelare in carcere. Le accuse a suo carico sono basate su post di Facebook che i suoi legali considerano false, reati che secondo Amnesty International rischiano di portare la detenzione fino a 25 anni.

26 Parlamentari europei italiani hanno scritto una lettera all’Ambasciatore italiano al Cairo, per chiedere un impegno deciso per il rilascio di Patrick Zaki, denunciando una lunga e ingiusta permanenza in carcere, nell’assenza delle minime garanzie giudiziarie.

Anche il Congresso Usa, in una lettera firmata da 55 democratici con l'aggiunta del senatore indipendente Bernie Sanders, chiede al governo del Cairo di "rilasciare immediatamente e incondizionatamente i prigionieri di coscienza ingiustamente detenuti per aver esercitato i loro diritti fondamentali". Deputati e senatori statunitensi chiedono al governo di Al-Sisi il rilascio di prigionieri di coscienza e di porre fine alle sistematiche violazioni dei diritti umani in Egitto.

Nella nostra città, Bologna, diventata casa per il giovane studente, il Sindaco Virginio Merola è tornato a chiedere il rispetto dei diritti umani e civili, con l'appoggio del Rettore dell'Università di Bologna.

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