Francesco Errani: apriamo un dibattito

Francesco Errani è Consigliere comunale con i democratici. Ha basato la sua campagna elettorale sulla partecipazione puntando su alcuni temi: la scuola, il sociale e il lavoro. Alla fine di giugno ha promosso un momento di condivisione e partecipazione sulla scuola, presenti ai tavoli di discussione sia genitori che tecnici del mestiere.


 
Che risultati ha prodotto questo dibattito e che futuro avrà questo momento di discussione?

A giugno ci siamo trovati per parlare di scuola. L’incontro è stato realizzato con l’intento di far partecipare attivamente non solo esperti, personale scolastico e genitori toccati dalle difficoltà che la scuola sta vivendo, ma tutti coloro che hanno a cuore il futuro della nostra società. Attraverso le discussioni nei tavoli, il World Cafè ha permesso di individuare e condividere gli aspetti che definiscono la qualità della scuola: la scuola non ha solo un valore educativo ma anche sociale, ed è una straordinaria occasione per formare buoni cittadini, pensanti e capaci di scegliere anche criticamente. In merito al rapporto pubblico privato, i partecipanti allo sQuola Cafè hanno sottolineato, in considerazione della funzione sociale, civica e politica riconosciuta alla scuola, l'importanza di un forte ruolo di regolazione e controllo da parte del Comune di Bologna.

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World Cafè sulla sQuola... Trasparenza e partecipazione [un nuovo modo di fare politica]

Gentile,
ben ritrovato all'appuntamento con la newsletter, un modo per rimanere in contatto e ricevere i vostri commenti. Questa volta si tratta di una lettera a tema, dedicata interamente al World Cafè sulla sQuola che abbiamo realizzato a giugno.

Sabato 23 giugno 2012 ci siamo trovati per parlare di scuola e, partendo da alcune considerazioni introduttive di esperti, ci siamo posti due domande:

  • la prima "Cos'é la qualità della scuola: finalità, valori, servizi, attività in una scuola di qualità" ha impegnato i partecipanti nell'individuazione degli aspetti che caratterizzano una scuola di qualità;
  • la seconda domanda "Come garantire la qualità in tempi di tagli e nel rapporto tra pubblico e privato" ha riguardato due aspetti "caldi" del sistema d'istruzione.

L'incontro, svolto presso l'Arena Orfeonica sede del Quartiere S. Vitale in vicolo Bolognetti, è stato realizzato con l'intento di far partecipare attivamente non solo esperti, personale scolastico, amministratori e genitori toccati dalle difficoltà che la scuola sta vivendo, ma tutti coloro che hanno a cuore il futuro della nostra società.

Desidero naturalmente ringraziare tutti, in particolare gli "autori" del World Cafè e del Report, Alberto Bertocchi, Fabrizia Calda e Simona Maltoni. Un ringraziamento anche e soprattutto a chi ha speso tempo e energie per organizzare e soprattutto partecipare! Ciascuno ha contribuito attivamente al risultato attraverso le discussioni nei tavoli. Il World Cafè ha permesso a tutti noi di essere "insieme" protagonisti, generando una proficua cooperazione. Un punto di partenza per condividere un percorso, ma anche un nuovo modo di fare politica.

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Quale futuro per la scuola dell'infanzia?

Intervento del consigliere Francesco Errani al Consiglio comunale del 23 luglio, durante il dibattito per l'approvazione della delibera per la "Definizione del nuovo sistema delle convenzioni con le scuole d'infanzia private".

Il Comune di Bologna si occupa soprattutto di nidi e materne. Su questi, i tre elementi fondamentali sono: le richieste (sono più di 300 quelle inevase per la scuola dell'infanzia), i costi e la qualità dei servizi educativi e scolastici, in un periodo in cui il servizio pubblico spesso viene invece denigrato per giustificarne i tagli.

- sulla domanda, così come ricordato anche dalla Delibera di Giunta, credo che il posto alla scuola dell'infanzia sia un diritto a Bologna. Per ottenere questo risultato è necessario adottare tutti gli strumenti utilizzabili, tuttavia in primis è il Comune che si deve fare carico della gestione della scuola dell'infanzia, partendo dalla qualità che negli anni è stato in grado di produrre. Solo dopo, chiedere l’intervento dei privati. Un diritto che deve garantire anche la libertà di scelta dei genitori: chi vuole per i propri figli la scuola dell'infanzia pubblica deve poterlo fare, come anche chi desidera scegliere quella privata. Credo invece che i servizi di tipo elitario debbano essere totalmente a carico di chi può permetterseli.

 

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Quale futuro per i servizi socio-educativi?

Intervento del consigliere Francesco Errani al Consiglio comunale del 13 giugno 2012, durante il dibattito per l'approvazione della delibera per la "Definizione del nuovo sistema delle convenzioni con le scuole d'infanzia private".

La crisi economica che ha investito il nostro paese ha colpito in maniera pesante i servizi socio-educativi, indispensabili allo sviluppo di una prospettiva inclusiva, di una buona politica. Il rischio e’ di un servizio pubblico dequalificato per i "poveracci" e di servizi qualificati per chi può permetterseli. Quali sono i rischi di questa prospettiva?

  • la considerazione che le spese per i servizi socio-educativi siano improduttive e quindi, in tempi di crisi, sacrificabili. Tagliando i trasferimenti dallo Stato agli Enti Locali, indirettamente vengono tagliate le risorse per i servizi;

  • le decisioni sono legate all’emergenza, non permettendo di riflettere e studiare soluzioni nuove e stabili. Alcuni problemi, inoltre, sono trasferiti agli Enti Locali senza le necessarie dotazioni per affrontarli.

Quanto può durare la qualità dei nostri servizi se non affronta le sfide della realtà? Tre, credo, sono le ipotesi e le strade possibili.

  1. la prima ipotesi e’ l’idea della crisi come fenomeno transitorio. Ma nel periodo di crisi molti soffrono e alcuni, pochi, si arricchiscono. La crisi può (speriamo) passare, ma il vuoto che rischia di lasciare come sarà riempito?

  2. la seconda ipotesi e’ che la qualità, anche dei servizi socio-educativi, nasca dalla concorrenza. La realizzazione di questo principio, insieme al taglio dei trasferimenti di risorse agli Enti Locali, mette in moto l’esternalizzazione dei servizi. Il rischio e’ di passare da gare di appalto per singoli servizi a gare di appalto per una serie complessiva di servizi, il global service, a cui partecipano soggetti di grande dimensioni, con il rischio di “schiacciare” le piccole cooperative sociali;

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