Primo maggio, un lavoro per tutti
Con il Primo maggio è giusto, quasi scontato, parlare di diritti e di lavoro. Io voglio farlo a partire dai più deboli, che proprio nel lavoro possono trovare una grande occasione di riscatto. È per questo che nel Consiglio comunale di Bologna mi sono battuto per far approvare il nuovo regolamento sugli appalti pubblici con le clausole sociali, che prevede che nelle gare di Palazzo d'Accursio venga riservata una percentuale di spesa di almeno il 5% per l'affidamento di beni e servizi a cittadini in difficoltà per cause fisiche, psichiche o sociali.
Un esempio? Con l’ultimo bando quinquennale da 42 milioni di euro per la manutenzione del verde pubblico, 2,5 milioni di euro sono serviti per sostenere l'inserimento lavorativo e contrastare il disagio e la fragilità. Ne hanno beneficiato più di 100 persone: disabili, ma anche disoccupati di lungo periodo, ultracinquantenni “esodati” e genitori soli con figli.
E la cosa importante è che con l’inserimento delle clausole sociali non aumenta la spesa pubblica: anzi, chi ritrova un lavoro può tornare a essere un cittadino attivo e non dipendere più da un sussidio o da un servizio sociale. Questa è la strada per uscire dalla crisi e dare una risposta a chi è in difficoltà. Continuiamo a percorrerla insieme.
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