Un PD che cambia è (ancora) possibile
Il PD ha a Bologna la sua più grande federazione. Per questo, non può che essere un esempio da cui il resto d'Italia possa trarre spunto. Per questo, deve osare e innovare, ascoltare e accogliere il meglio che nasce dal suo territorio.
Il PD che vogliamo è aperto (accoglie chiunque abbia un progetto di centrosinistra e voglia impegnarsi con idee e progetti), serio (fa ciò che dice), trasparente (dice la verità), prende decisioni difficili (non procrastina ciò che è urgente e importante), permette a tutti di esprimere i propri dubbi e lavora su quei dubbi fino a capire come usarli per migliorare. Il PD che vogliamo non lascia da parte i temi divisivi, anzi su di essi e sulla sua capacità di decidere fonda la propria forza di lungo periodo. Il PD che vogliamo comunica, dialoga, si confronta, risponde alle domande e le pone ai cittadini e ai portatori di interessi. Il PD che vogliamo per Bologna e provincia deve tornare ad essere il faro della politica italiana, deve avere il coraggio di ritrovare il dialogo e lo spirito collettivo, di agire indipendentemente dai grandi interessi economici, di farsi portatore di una grande visione politica in grado di coinvolgere tutti: i tanti volontari che sono la forza di questo partito, i giovani attivi e tutti coloro che vorrebbero una società migliore, di centro sinistra, solidale, accogliente, aperta e che vogliono impegnarsi dentro il PD per questo. Il PD che vogliamo rifiuta il fatto che Bologna abbia smesso di essere il faro della politica Italiana. Quindi vogliamo un PD capace di sognare un mondo migliore e di trasformare quel sogno in realtà. Il PD che vogliamo non è un ufficio di collocamento per politici. E' invece una istituzione che scopre il meglio che c'è sul suo territorio per fare il meglio per i suoi cittadini e che si ispira al meglio che c'è nel mondo. Il PD di Bologna deve reinventare il modo di organizzarsi. Deve valorizzare i circoli e da essi trarre la propria forza. Deve aumentare i propri iscritti tramite il coinvolgimento dei cittadini sui problemi concreti, soprattutto grazie alle loro capacità, attitudini e competenze e alla loro voglia di occuparsi della collettività. Il PD ha bisogno di un cambiamento culturale, di un cambio di passo visibile. Ne ha bisogno da subito. Deve dimostrare che la buona politica, quella che parla ai problemi e alle opportunità della vita concreta dei cittadini, esiste e che possiamo ridare dignità a tutte le sue istituzioni e un buon-governo di lungo periodo alla città.