Bologna (non) è la città degli sgomberi
Cronache dallo sgombero dell'ex Telecom...
Sono arrivato di prima mattina davanti allo stabile in via Fioravanti e sono rimasto tutto il giorno con l'Assessore Amelia Frascaroli e il Presidente del Quartiere Daniele Ara a seguire lo sgombero dell'ex Telecom, a trattare, mediare e cercare soluzioni per dare una risposta a tutti ed evitare ulteriori violenze.
Poteva essere una giornata ancora più drammatica per Bologna, con il rischio di aggiungere ingiustizia a ingiustizia. Mancava tutto, il latte per i bambini, le medicine per i malati, il cibo, l'acqua e soprattutto una casa, un letto dove dormire per centinaia di persone.
Alle 13, dopo aver vissuto momenti di grande difficoltà in cui sembrava che tutto potesse precipitare, siamo riusciti a trovare una mediazione (con occupanti e questura) che potesse permettere (almeno) alle famiglie con bambini di uscire dall'ex Telecom accompagnate dai servizi sociali. Alle 18, grazie sempre al lavoro di mediazione, abbiamo portato fuori anche gli adulti.
A mezzanotte, dopo che l'ultima famiglia è stata accolta e presa in carico dal Comune, è terminato uno dei giorni più brutti della storia della nostra città.
In una situazione così difficile, il lavoro di Amelia e di tutti gli operatori dei servizi sociali è stato incredibile. Attraverso la condivisione, l'umanità e la professionalità, sono stati in grado di accogliere tutte le persone e i loro bisogni drammatici, nessuno è stato lasciato per strada, così come prevede la legge ma anche l'umanità.
Città degli sgomberi o città dell'accoglienz a?
Bologna non merita di vivere giornate così spietate, la nostra città ha le risorse, le capacità e l'umanità per trovare le risposte, per trovare soluzioni dignitose per chi è senza lavoro e senza casa, con bambini che hanno diritto a una casa, all'educazione, all'alimentazione.
Il Comune di Bologna ha provato ad evitare gli sgomberi e raggiungere accordi con le parti per aiutare chi è in stato di fragilità, provando a mediare per evitare lo sgombero dell'ex Telecom, e prima ancora quello di via Solferino. In questi mesi, abbiamo anche lavorato affinché nessuna delle persone bisognose fosse lasciata per strada.
Se il lavoro non c’è, non è colpa delle persone che non lo trovano; e non è colpa dei figli, minori, di queste persone, che, almeno per la loro condizione di fragilità, andrebbero tutelati, assieme ai genitori. Parliamo di un problema collettivo, non individuale. L'emergenza abitativa è un problema strutturale di tutte le grandi città italiane.
A una settimana dallo sgombero dell'ex Telecom, sono andato all'ex Galaxy per incontrare le famiglie, gli operatori dei servizi sociali, di Asp e dell'Associazione Piazza Grande che lavorano con le persone per costruire insieme progetti di transizione lavorativa e abitativa.
Cosa stiamo facendo e cosa possiamo ancora fare?
In questi giorni, anche su un tema così drammatico e complicato che riguarda l'emergenza casa e la mancanza di lavoro, è partita una campagna elettorale che fa male alla città e soprattutto non aiuta a risolvere i problemi delle persone più fragili.
Nonostante siano in tanti a urlare e criticare (da destra a sinistra, anche dentro il Pd) senza fare nessuna proposta concreta, abbiamo la responsabilità di lavorare per provare a risolvere i problemi delle persone, trovando soluzioni a un fenomeno sempre più crescente, quello delle povertà.
Dobbiamo costruire politiche e progetti per il lavoro e l'abitare, costruire le condizioni sociali e economiche per consentire alle persone di pagare un affitto.
Il Comune di Bologna, nonostante le difficoltà, ha mantenuto le agevolazioni per i canoni concordati così da favorire l'incontro tra domande e offerta (circa 4,5ML di euro). Abbiamo inoltre impegnato circa 1,8ML di euro per contribuiti in favore diinquilini in difficoltà. Sono 110 gli alloggi per l'emergenza e transizione abitativa in città (erano circa 30 a inizio mandato) e oggi abbiamo una struttura, l'ex Galaxy, in grado di ospitare fino a 97 famiglie in difficoltà.
Siamo la prima città in Italia ad aver sottoscritto un protocollo con la Prefettura per l'emergenza abitativa, e la prima città ad aver destinato un immobile pubblico inutilizzato (l'ex Galaxy, di proprietà dell'Inail) per l'emergenza abitativa.
Comune di Bologna e sindacati hanno anche firmato un accordo per ridurre la lista di attesa per una casa pubblica Erp e per chiedere al Parlamento di permettere ai Comuni l’utilizzo del patrimonio statale inutilizzato a finalità abitative, così come già ottenuto per l’ex residence Galaxy a Bologna.
In città abbiamo molti alloggi sfitti o invenduti (Inps, Poste, Fondazioni e Ferrovie) ed è un nostro dovere cercare di assicurare il diritto alla casa a tutti i cittadini, è un tema di giustizia sociale. Per fronteggiare l'emergenza casa, le istituzioni pubbliche e soggetti privati devono poter concedere in uso temporaneo i propri immobili sfitti all'Amministrazione comunale che si farà garante rispetto ai contratti di affitto con gli inquilini.
A Bologna non abbiamo ancora risolto il problema della casa, ma siamo almeno riusciti a ridare dignità alle famiglie con bambini. Le risorse in città non mancano, serve però la disponibilità di tutti ad affrontare insieme il problema delle povertà che deve diventare priorità della politica in città.
Bologna può e deve rimanere la città dell'accoglienza (non degli sgomberi).
Qui puoi leggere le azioni del Comune per la tutela di famiglie e persone fragili dopo lo sgombero dell'ex Telecom (http://www.comune.bologna.it/news/ex-telecom-il-sindaco-virginio-merola-illustra-le-azioni-intraprese-dal-comune)
Qui gli interventi del Comune per affrontare l'emergenza abitativa (http://www.comune.bologna.it/news/emergenza-abitativa)
Qui il progetto Case Zanardi per rispondere alle nuove forme di povertà scaturite dall'attuale crisi (http://www.casezanardi.it/)
Le mie proposte presentate il 25 maggio in Consiglio comunale (http://www.francescoerrani.it/documenti/interventi/391-diritto-al-lavoro-e-diritto-alla-casa.html)
Alcune esperienze (concrete) a Bologna di inclusione lavorativa (http://www.francescoerrani.it/14-blog/400-inclusione-sociale-e-welfare-condiviso-alcune-esperienze-a-bologna.html)