Ciao Cev
Caro Maurizio,
le simpatie e l'affetto che ti sei conquistato in questi anni non sono solo il frutto di una visibilità esteriore ma dipendono soprattutto dal tuo stile, dal modo di metterti in relazione con le persone che hai incontrato e che chiedono di essere riconosciute e “prese in considerazione”, non soltanto distrattamente salutate. Una stima riconosciuta anche grazie alla “sapienza” delle tue dichiarazioni.
Di questo Bologna e i bolognesi avevano bisogno. Alcuni sindaci del passato sono rimpianti soprattutto per questo: uno stretto rapporto con la città ed il territorio, la capacità di interpretare le diverse sensibilità e di ascoltare i bisogni e le richieste di Bologna e dei suoi cittadini.
Dentro una politica totalizzante che rischia di perdere l'umanità, non sono state molte le occasioni di scambio tra di noi, anche se abbiamo condiviso lo stesso ufficio durante questo primo anno di Consiglio comunale. Il lunedì era facile scambiarsi un sorriso e una parola gentile, con la tua eleganza che mi ha sempre intimorito.
La tua grande passione e amore per la buona politica, una politica però sempre più fragile, specchio di una società divisa, fortemente individualistica. Possiamo e dobbiamo fare di più, molto di più.
Possiamo imparare e riscoprire la bellezza di un servizio che è prima di tutto per la nostra comunità. Possiamo imparare che è utile fermarsi a riflettere, con una attenzione alle persone più deboli.
Lasci dentro di noi un grande vuoto, un patrimonio di fiducia e capacità di mediazione e ascolto. Ci mancherà la tua saggezza e la tua disponibilità in Consiglio comunale, come mancherai moltissimo alla tua amata Bologna che oggi più di ieri aveva bisogno di te.
Ciao Cev, rimane un grande dolore per non aver saputo capire fino in fondo la tua sofferenza, per non aver potuto fare di più.